Se pensate che la partita contro la Lazio restituisca una fotografia in qualche modo ‘viziata’ della situazione offensiva dell’Inter, vi sbagliate: la formazione nerazzurra che vince grazie alle reti dei suoi difensori non è una squadra sterile in attacco che si affida agli elementi della retroguardia.
Volendo per certi versi riprendere e rimodellare il famoso detto ‘la miglior difesa è l’attacco’, potremmo dire che a una fase offensiva straordinaria, quella ordinata da Simone Inzaghi, che vale tra l’altro il miglior attacco della Serie A, partecipano anche i difensori. Quindi sì, in quel caso: ‘la miglior difesa è l’attacco’. E il match contro la Lazio ne è stata l’ennesima dimostrazione.
Il goal di Bastoni e l’assist dello stesso per il colpo di testa vincente di Skriniar sono solo i simboli di un percorso che parte da lontano e che vanta numeri importanti: non contando Dumfries, elemento ormai prestato in tutti i sensi al reparto offensivo, viste le spiccate doti in propensione, l’Inter ha siglato in questa stagione, tra campionato e Champions League, 10 goal con i suoi difensori. Con Dumfries, che sempre laterale di difesa è, 13.
A guidare la speciale classifica Milan Skriniar che, a quota 4 (se contiamo il centro allo Sheriff), contro la Lazio ha messo a segno la sua terza rete in campionato, eguagliando lo score siglato nelle 32 gare dello scorso campionato.
3 – In 18 presenze in questo campionato, Milan Skriniar ha realizzato tre reti (tutte di testa), tante quante quelle messe a segno in 32 partite giocate nella scorsa #SerieA . Gigante.#InterLazio
— OptaPaolo 🏆 (@OptaPaolo) January 9, 2022
Segue, ovviamente, Dumfries: ma di lui si può parlare in tanti termini. Quelli realizzativi dicono 3 goal (tutti in Serie A), come del resto quelli relativi agli assist (2 in A, 1 in Champions): per Dimarco 2 reti e 2 assist, per Bastoni 1 goal e 3 assist, per Darmian 1 goal e 1 assist. Quindi le reti di De Vrij e D’Ambrosio a completare il quadro.
Su Bastoni va spesa qualche parola in più, visto che in termini di assist, fatta eccezione per quello a Correa contro l’Udinese (frutto anche del velo di Perisic), quelli contro Roma e Lazio fanno riflettere: qualità tecnica superiore alla media dei difensori, cross precisi come se stessimo parlando di un centrocampista. Insomma, difensore moderno (e completo).
Le amnesie difensive non mancano, certo: la rete di Immobile lo conferma, ma Inzaghi può essere soddisfatto. I suoi giocatori difensivi, come avvenuto con Conte, partecipano attivamente alla manovra, diventando letali in zona goal, trascinando e spingendo l’Inter.