Il tecnico dell’Italia Roberto Mancini ha parlato dei prossimi playoff Mondiali contro la Macedonia del Nord a margine della presentazione del progetto vincitore per la ristrutturazione dello stadio di Firenze. In caso di successo contro i macedoni, il 29 gli azzurri si giocheranno la finale contro la vincente di Portogallo-Turchia.
Queste le parole del CT azzurro:
“I ragazzi stanno giocando e forse ancora non ci pensano. Ma credo che quando sono da soli a casa, ci pensano. È una situazione che ci siamo creati da soli. La prima partita sarà anche più difficile, dovremmo fare una grande partita. Giocheremo a Palermo, dove spesso il pubblico è vicino alla squadra, quindi credo faremo bene. Io mi fido dei ragazzi. So che saranno 10 giorni duri e difficili. Avremmo dovuto fare a meno di arrivare fino qui. Ma a volte nello sport bisogna faticare, e faticheremo. Chi gioca? Andrà valutato una settimana prima delle convocazioni, ma credo che grosso modo la squadra sarà quella, più qualcun altro”.
Mancini poi tocca anche il tema guerra in Ucraina, sicuramente molto più importante di ogni partita di calcio in questo momento, citando anche il messaggio all’Italia di Sheva:
“Il messaggio di Shevchenko sull’Ucraina? Sicuramente la situazione è drammatica, lo sport solitamente unisce e non divide. Lo sport può aiutare, è un momento difficile per il popolo ucraino, facciamo qualcosa per loro sapendo che in Russia la maggior parte delle persone è contro la guerra. Il popolo ucraino è quello che maggiormente sta soffrendo. Noi siamo abbastanza fortunati che abbiamo nel nostro lavoro uno sfogo. È un momento buio per tutti noi. Per qualsiasi persona al mondo svegliarsi ogni mattina e sapere che c’è una guerra dove muoiono persone è molto difficile”.