Il direttore generale del Bayer Leverkusen Rudi Voeller ha parlato alla Gazzetta dello Sport in vista della gara di Europa League contro l’Atalanta. Dea e Bayer Leverkusen non si sono mai affrontati in competizioni europee. Gli orobici hanno vinto solo una delle quattro partite contro squadre tedesche: successo contro il Colonia negli ottavi di finale della Coppa UEFA 1990-91.
Queste le parole del dirigente tedesco:
“L’Atalanta è una grande squadra, non è un caso che sia arrivata in Champions nelle ultime stagioni. Società e allenatore hanno fatto un lavoro eccezionale: complimenti, è difficile giocarci contro. Per quello che ho visto, l’Atalanta ha fatto gioco, la Roma ha fatto gol. Anche se hanno perso, sono un brutto cliente, ma pure noi lo siamo per loro. Bella sfida, tutto aperto: possibilità 50 e 50 […] Crisi Dea? Non mi sembrano in crisi, li avevo visti anche contro la Sampdoria, erano aggressivi come al solito. E’ sempre bello vedere l’Atalanta giocare. Serviranno due grandi partite per andare avanti. Noi abbiamo fatto buoni risultati, vogliamo arrivare in Champions. Ci somigliamo come squadre, giochiamo all’attacco, segniamo tanto, però ne prendiamo. Abbiamo una mentalità offensiva, come Gasperini, la gente si diverte, anche se in tribuna qualche volta mi vengono dei brividi, ma è bello così”.
Giocando al Gewiss Stadium di Bergamo, c’è da aspettarsi un’atmosfera davvero molto calda:
“Atmosfera eccezionale, tifosi caldi in uno stadio piccolo, vicini al campo, si percepiva molto affetto per la squadra. Il tifo era uno spettacolo. Anche adesso sarà così, inoltre rispetto alla Germania siete più avanti sul Covid, avete agito meglio di noi e negli stadi c’è molta più gente, da noi ci sono molte restrizioni. Mi aspetto ancora calore ed entusiasmo giovedì, ma mi piace così: senza tifo è triste”.
Un punto anche su Schick, ritornato ai suoi livelli migliori con le Aspirine:
“Io l’ho sempre ammirato, già quando era alla Sampdoria. Alla Roma ha avuto la sfortuna di trovare un grande Dzeko, quindi doveva giocare in certe posizioni che non erano le sue. Schick è il classico centravanti. Io avevo contatti con Fienga quando Patrik era a Lipsia, meno male che ci sono stati problemi tra i due club e io ho deciso di prenderlo subito. E lui era molto felice di venire da noi. Sta andando alla grande da noi, ha trovato un bell’ambiente e una squadra che gioca per lui, è sempre “cercato”, ha tante possibilità per segnare e non sbaglia”.
Infine, Voeller dedica un elogio alla nostra Serie A:
“Un torneo incredibile per le possibilità che dà a tutti. Non c’è più la Juventus che domina, adesso è in testa il Milan ma resta tutto in gioco, per scudetto e posti Champions; gli spettatori devono essere contenti. La vera svolta per la Roma sarebbe anche un’altra. Lo stadio di proprietà. Quando vedo le partite di Roma e Lazio quasi gli spettatori mi fanno pena, nel senso che hanno bisogno del cannocchiale per riconoscere i giocatori. A Bergamo, da noi a Leverkusen, c’è tutta un’altra atmosfera. Per la Roma costruire uno nuovo stadio deve essere un passo fondamentale”.