Dino Zoff, uno degli uomini simbolo del calcio italiano, è stato intervistato da Radio Radio sulla devastante sconfitta contro la Macedonia del Nord dell’Italia di Roberto Mancini. Ecco le sue parole.
“Abbiamo una buona rosa, ma non siamo nelle migliori condizioni di forma, e ieri si è visto. Ma non possiamo dire che l’Italia non abbia giocatori, quei trenta importanti li abbiamo sempre avuti e li ha anche questo gruppo. Poi ci sono anche i ricambi generazionali che influiscono sui risultati. Io l’ho provato a Monaco 1974, c’è stato un momento critico e siamo tornati a casa sui cellulari, quelli della polizia, dopo che prima del Mondiale avevamo fatto cose strabilianti. Ieri non l’abbiamo messa dentro ma di attaccanti ne abbiamo”.
“Ripartire dai giovani? Se sono buoni nelle loro squadre vengono fuori e li mettiamo in nazionale, oggi poi hanno forti personalità e non è come ai miei tempi che eravamo timidi e i tempi di maturazione di un calciatore più lenti. Ora è il contrario, un giovane dopo tre partite è in Paradiso. Comunque in nazionale devono giocare i migliori, vecchi e giovani. Certo quando poi ci sono degli ‘stop’ come questo ti devi un po’ guardare intorno e pensare a cosa farai. Ai miei tempi tuttavia, del mio piccolo Friuli eravamo in dieci a giocare in Serie A e quattro in nazionale, ora sono trenta anni che, sì e no, ce ne va uno. Le riforme? Non si può passare da un estremo all’altro, però forse due squadre in serie A le eliminerei. Mancini deve dimettersi? Non lo so, dipenderà da lui. Io non voglio buttargli delle croci addosso, non sarebbe giusto e non ho voglia di dare questi giudizi”.