La quarta avventura di Zdenek Zeman al Foggia è ufficialmente terminata. Dopo due stagioni, concluse rispettivamente con un 9° e un 7° posto, il tecnico boemo ha deciso di non rinnovare il contratto con la società pugliese militante in Serie C.
All’anticipazione del presidente Nicola Canonico nella giornata di mercoledì ha fatto seguito l’annuncio ufficiale del club giovedì mattina, ma il “terzo tempo” ha avuto luogo con la secca presa di posizione dello stesso Zeman, che in un’intervista a ‘TeleFoggia’ ha risposto duramente allo stesso Canonico, che aveva motivato la rinuncia di Zeman parlando di “mancanza di stimoli” da parte dell’ex tecnico di Lazio e Roma.
“A me dispiace tanto perché sono legato alla città, che ha fatto di tutto per farmi stare bene, ma quando due persone non si trovano è meglio che si dividano – ha dichiarato Zeman – Io vorrei continuare a fare calcio con chi me lo permette, ma qui ogni giorno c’era un problema e non si riusciva a cambiare. Io non cambio e non cambia il presidente, non c’erano le condizioni per poter lavorare insieme. Dal primo giorno eravamo in sofferenza, quello che si chiedeva non si riusciva ad ottenere. Per me non si può lavorare, io immagino un calcio diverso e una dirigenza diversa”.
Zeman ha poi rivendicato i risultati ottenuti nel biennio, in particolare il raggiungimento del primo turno della fase nazionale dei playoff (perso contro l’Entella, dopo aver eliminato l’Avellino) nel campionato appena concluso: “Io di stimoli ne ho tanti, questa squadra mi ha dato grandi soddisfazioni, a lui no purtroppo, sembra che siamo retrocessi. Una squadra formata da giovani senza esperienza di Serie C mi sembra abbia fatto miracoli. Il rinnovo annunciato a gennaio? Era un contratto firmato in bianco, è senza cifre, non abbiamo parlato mai di cifre, lui non sa se volevo di più o di meno. Se la studiate bene si vede dalla fotografia…”.