Con un lungo messaggio, Duncan ha voluto annunciare il suo addio alla nazionale del Ghana: “È giunto il momento di salutare la Nazionale. Il mio cuore è triste perché avrei voluto scrivere un pezzo di storia con la Nazionale ghanese ma non mi hanno mai dato la possibilità di dimostrarlo“.
Duncan speiga la scelta: “Quando non sei mai considerato e non c’è nulla che tu possa fare per cambiare la situazione, mentalmente diventa tutto più difficile. Sono stato umiliato, discriminato e lasciato da parte per anni anche se ho cercato di lasciare le porte sempre aperte. Purtroppo non posso continuare a stare male pensando a come vengo trattato ingiustamente sapendo di avere la coscienza pulita. Il Presidente della federazione Ghanese, Kwesi Appiah, Avram Grant e CK Akkonor sanno perfettamente di cosa parlo e come mi hanno trattato. Per la persona che sono non merito tutto quello che mi hanno fatto passare e, per questo motivo, pongo fine a una storia mai iniziata per avere la pace e la serenità che merito e per poter continuare a lavorare per la Fiorentina, la squadra che mi valorizza e che mi rispetta per quello che sono e la passione che ci metto nel mio lavoro quotidiano”.
Duncan ha anche citato un ricordo traumatico: “Sei anni fa, quando ero un giocatore del Sassuolo, ho avuto un trauma psicologico dopo aver viaggiato 15 ore per andare a Washington per un’amichevole contro il Canada per poi non disputare nemmeno un minuto e sono stato il solo calciatore a non mettere piedi in campo. È stato un periodo molto difficile per me e la mia famiglia però grazie ai miei cari ed al supporto di uno psicologo sono riuscito a superare anche questo. Ho passato tanti momenti orribili proprio a causa della Nazionale ho superato tutto da solo e sono andato avanti per la mia strada. Per un giocatore come me che ha fatto tanta gavetta ed è da 11 anni che gioca in Serie A, è incredibile avere solo 9 presenze in nazionale. Una follia pura che non ha giustificazioni. Non accetto di essere convocato solo perché la Federazione subisce pressioni dai cittadini e non perché riconoscono il mio valore e ciò che posso dare alla nazionale”.