Oggi ha 36 anni e gioca e segna in Bulgaria con la maglia del Septemvri Sofia, ma Valeri Bojinov conosce bene anche l’Italia. L’esordio in terra pugliese, poi l’arrivo a Firenze per volontà di Corvino, ed infine l’approdo alla Juventus dove però trovare spazio tra Trezeguet e Del Piero non fu facile. Ma a proposito di Juventus, ad indossare la maglia bianconera, oggi, c’è un suo grande amico, Dusan Vlahovic.
“Giocavo al Partizan e mi trovai di fronte Dusan, giovanissimo, non aveva ancora compiuto 16 anni, ma aveva qualcosa di diverso, mi sembrava di rivedere me a quell’età, aveva una grande consapevolezza dei proprio mezzi e voglia di arrivare in alto e mi diceva sempre “Vedrai, sarò l’Ibrahimovic del Balcani”, era un matto, aveva una voglia di spaccare il mondo mai vista e si allenava con un’intensità fuori dal comune per la sua età”, ha confidato a Gianluca Di Marzio in un’intervista.
“Un giorno mi chiamò Corvino e mi disse che aveva in mano due giocatori, Milenkovic e Vlahovic, e mi chiese un consiglio “Li prendo?”, risposi di sì, senza indugi”. “Giocare alla Juventus non è facile soprattutto se sei giovane e sei stato pagato tanto – prosegue Bojinov – ma io lo sento spesso, ha la fame di quando era ragazzino e le qualità per diventare uno dei più forti al mondo”.