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Juventus, caso plusvalenze: spunta un quaderno che accusa Paratici

Tra le carte dell’inchiesta della Procura di Torino un taccuino in cui si parla testualmente di “Troppe plusvalenze artificiali”

Non si ferma l’inchiesta Prisma sulle presunte false comunicazioni della società in borsa ed emissioni di fatture per operazioni inesistenti che coinvolge i vertici societari della Juventus. In queste ore, come scrive la Gazzetta, sono emerse nuove prove a sostegno dell’accusa. Tra le carte della procura prelevate dalle perquisizioni nelle sedi bianconere, ci sarebbero infatti una serie di appunti presi da Federico Cherubini collaboratore dell’ex responsabile dell’Area Tecnica bianconera, Fabio Paratici, nei quali si fa riferimento esplicito ad un comportamento non consono di Paratici circa un “eccessivo ricorso a plusvalenze artificiali”.

La procura pare non avere dubbi sulla bontà del taccuino ritrovato, anche perché lo stesso Cherubini, per ora non indagato ma ascoltato come persona informata sui fatti, nel corso di una telefonata intercettata dai pm avrebbe parlato chiaro con Paratici circa la necessità di una cambio di rotta, facendo trattative sane, con giocatori cresciuti nel vivaio e senza ricorrere a cifre artefatte. Per i sostituti procuratori Ciro Santoriello e Mario Bendoni e il procuratore aggiunto Marco Gianoglio, questa sarebbe una prova chiave per l’impianto accusatorio che servirebbe a dimostrare l’utilizzo di un sistema “tossico” per aggiustare i bilanci in casa Juve.

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