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Qatar 2022, Del Piero: “Presto per dire chi vincerà, partire a fari spenti non è negativo”

L’ex azzurro rivela: “Giocherei volentieri nell’Arabia Saudita o nel Marocco, hanno il giusto atteggiamento. L’Italia assente è un fatto che non può essere ignorato”.

Alex Del Piero, presente in Qatar per commentare il Mondiale, si occupa del primo bilancio della manifestazione, consapevole che la fase appassionante deve ancora arrivare: "Ci sono stati fuochi d'artificio: partite noiose, partite in cui sono stati rispettati i pronostici e partite sorprendenti; quello che va evidenziato è che impera il livellamento. Man mano prevarrà l'aspetto emozionale e mentale: non sempre partire forte è un bene, per vincere serve anche imporsi in maniera sporca in qualche partita. Le delusioni? No, non si può etichettare qualche Nazionale come delusione se ha per esempio sbagliato la prima partita".

Il campione del mondo a Germania 2006 racconta alla Gazzetta dello Sport in quale squadra giocherebbe volentieri: "Facile dire Argentina, Brasile, Francia e Spagna, ma mi sono piaciute come atteggiamento Arabia Saudita e Marocco, squadre che sono andate a duemila; l'Italia può essere all'altezza di molte di queste Selezioni, ma se non ti sei qualificato e parleresti quindi del nulla, è un momento drammatico per il movimento azzurro, due eliminazioni di fila non sono cose che possono tanto meno filare via in maniera leggera".

Le ultime osservazioni riguardano il suo calcio e la Serie A: "Tite ha ripreso un tema datato, ma oggi bisogna ammettere che i grandi calciatori sono più tutelati rispetto ai miei tempi, basti pensare alle telecamere, o al regolamento. Sono felice se giocatori del nostro campionato si mettono in luce, siano gli juventini Szczesny e Rabiot, i milanisti Theo Hernanez e Giroud, almeno si parla un po' di noi". 

 

 

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