In questa delicatissima fase per la Juventus, in segutio alle dimissioni dell'intero CDA compreso il presidente Andrea Agnelli, stanno giocando un ruolo fondamentale le intercettazioni telefoniche.
Nello specifico, queste sono le accuse che la Procura di Torino sta indirizzando ai bianconeri, come ricorda il Corriere della Sera: false comunicazioni sociali per tre bilanci (dal 2018 al 2020), ostacolo alla vigilanza, aggiotaggio e false fatturazioni.
Pubblicate in queste ore, sono uscite molte intercettazioni dei dirigenti della Juventus, come per esempio "Tanto la Consob la supercazzoliamo", del 15 ottobre 2021 e attribuita al direttore finanziario Stefano Cerrato e riferita a una plusvalenza da 8 milioni nello scambio Tongya-Aké.
Altre intercettazioni, risalenti all'estate, riportano agitazione in seno alla dirigenza bianconera per i controlli della Guardia di Finanza: "Penso, che però, sarebbe opportuno dargli (alla Consob) un riferimento più o meno di principio contabile o di qualche cosa, cioè posso io supercazzolarli in modo più raffinato? Invece di dire solo questo?", e poi ancora Roberto Grossi, revisore di Ernst&Young: "Non dite che non usate Transfermarkt, dite che qualche volta lo usate".
Questa invece un'intercettazione tra il ds Cherubini e il contabile bianconero Bertola, sempre sul tema plusvalenze: "Io l’ho detto a Fabio (Paratici, ndr): è una modalità lecita ma hai spinto troppo", dice il ds. "E lui mi rispondeva: non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla. La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Lì c’era tutto il mondo che ci tirava contro, questa invece ce la siamo creata noi".