Prime conseguenze del fragoroso fallimento della Germania a Qatar 2022. L'avventura conclusasi con l'eliminazione al primo turno, la seconda consecutiva dopo Russia 2018, è stata infatti l'ultima vissuta da dirigente federale da Oliver Bierhoff.
L'ex centravanti di Ascoli, Udinese e Milan ha rassegnato le dimissioni irrevocabili da tutte le cariche federali, ponendo fine alla propria carriera all'interno della DFB che durava da 18 anni.
"Dopo 18 anni, ho comunicato al presidente Bernd Neuendorf le mie dimissioni da direttore della nazionale e dell’accademia federale" ha scritto in un comunicato Bierhoff, il cui golden gol nella finale contro la Repubblica Ceca regalò alla Germania l'ultimo titolo europeo della storia, nel 1996, e che era sotto contratto con la Federazione fino al 2024 – Lascio la strada libera per nuove scelte". La rescissione tra le parti è avvenuta in modo consensuale.
Entrato nel ruolo di club manager nel luglio del 2004, Bierhoff è stato tra i protagonisti principali della rinascita del calcio tedesco dopo il flop di Euro 2004 (eliminazione al primo turno), avviando il lavoro intensivo sui settori giovanili tanto a livello di club che a quello federale (sua l'ideazione dell'Accademia federale, la Coverciano tedesca) che ha permesso alla Germania di tornare ad alti livelli, percorso avviato con la finale persa ad Euro 2008 contro la Spagna e con il titolo mondiale vinto nel 2014 in Brasile.
Le ultime, deludenti campagne (eliminazione in semifinale contro la Francia ad Euro 2016 e due flop di fila al Mondiale) hanno però alienato parecchie critiche a Bierhoff, promosso nel corso degli anni al ruolo di direttore delle nazionali.
"Oliver Bierhoff ha grandi meriti nei successi della nazionale: anche se gli ultimi due tornei non sono stati all’altezza degli obbiettivi, rimane una persona da grandi momenti e resterà legato per sempre al titolo in Brasile. Lo ringrazio per quanto ha fatto per il calcio tedesco” il commiato del presidente federale Neuendorf.