La Serie C del futuro è in alto mare. La proposta di riforma del format del campionato avanzata dal presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli è infatti sfumata dopo che solo 34 dei 59 club aventi diritti al voto (tutti quelli dei tre gironi del campionato ’22-23 a parte la Juventus Next Gen) si sono espressi a favore nella votazione svoltasi durante l’assemblea dei club di Lega Pro, convocata all’Hilton Rome Airport di Fiumicino.
I 24 voti contrari (una scheda nulla) non hanno permesso di raggiungere il quorum dei 40 voti necessario per approvare la modifica che sarebbe poi dovuta essere sottoposta alla ratifica del Consiglio federale.
Secondo la riforma Ghirelli tutte le promozioni sarebbero state decise attraverso i playoff, così a guidare il fronte del no sono state le big, seguite da una frangia di medio-piccole, convinte che il nuovo campionato non avrebbe permesso di aumentare i ricavi garantiti dal format attuale.
Il lodo Ghirelli prevedeva il raddoppio del numero dei gironi, da tre a sei, da dieci squadre ciascuno che si sarebbero poi divise tra playoff per la promozione in B (le prime cinque di ciascun raggruppamento) e playout per evitare la retrocessione tra i D (le ultime cinque).
Ghirelli, che si è limitato a prendere atto del voto, “che va democraticamente accettato”, viene definito molto amareggiato. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se la proposta di riforma verrà ritoccata, ma prima non si escluda che il presidente faccia un passo indietro rassegnando le dimissioni dall'incarico che ricopre dal 2018.