Lo Shakhtar Donetsk intende muoversi contro la FIFA, ritenendosi parte lesa nella decisione del massimo organo del calcio mondiale di permettere, nei mesi successivi all'invasione russa, ai giocatori stranieri presenti nel campionato ucraino di svincolarsi e di cercare una nuova squadra.
Da un lato questa decisione ha ovviamente protetto i calciatori, ma dall'altro ha penalizzato fortemente i club del campionato ucraino che, in un momento già di fortissima difficoltà, si sono visti privati di asset importanti anche a livello finanziario.
Dalla FIFA non è mai arrivata una risposta alle lamentele dei club, con lo Shakhtar in prima fila, ed ecco che ora la società chiede un risarcimento di ben 40 milioni di euro. La questione si risolverà di fronte al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.
Questo il comunicato diramato dallo Shakhtar Donetsk:
"Nel tentativo di trovare una soluzione giusta ed equa, l‘FC Shakhtar ha deferito la sua controversia con la FIFA alla Corte Arbitrale dello Sport (TAS) in Svizzera, dove il caso sarà esaminato da una commissione indipendente il 22 dicembre 2022. La controversia dell’FC Shakhtar con la FIFA è incentrata sulle azioni dell’organismo calcistico nel 2022, che hanno portato alla sospensione automatica dei contratti internazionali dei giocatori e degli allenatori del club in seguito all’invasione illegale e aggressiva delle forze armate russe in Ucraina. Molti giocatori internazionali hanno poi lasciato il Club tramite trasferimenti a parametro zero. Le misure inappropriate ed eccessive applicate dalla FIFA hanno portato ad una massiccia perdita di introiti derivanti dai trasferimenti dei giocatori e ad un impoverimento delle entrate essenziali del Club, pari a circa 40 milioni di euro, fondi di cui c’è grande bisogno, soprattutto in un momento in cui il calcio ucraino e lo sport ucraino in generale stanno lottando per riprendersi dal terribile impatto che la guerra ha avuto e sta avendo".