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Caso D’Onofrio, deferito Trentalange

L’ex presidente dell’Aia sarà processato dal Tribunale Federale Nazionale: tra le accuse, omissione di accertamento dei requisiti di D’Onofrio e dichiarazioni non veritiere sul curriculum dell’ex procuratore dell’associazione arbitri.

Si complica la posizione di Alfredo Trentalange. Un mese dopo le dimissioni dall'incarico di presidente dell'Aia, rassegnate poco prima di Natale, l'ex arbitro torinese si è infatti visto notificare il deferimento presso il Tribunale Federale Nazionale.

A comunicarlo è stata la stessa Figc attraverso una nota sul proprio sito ufficiale. Dopo aver esaminato gli esiti dell’indagine svolta nell’ambito del procedimento disciplinare legato al famoso ‘Caso D’Onofrio’, l'ex procuratore capo dell'Aia arrestato per traffico internazionale di stupefacenti, Trentalange dovrà difendersi da pesanti accuse.

Tra queste, l'omissione di accertamento circa l'esistenza di "reali requisiti professionali e di moralità", si legge nella motivazione del deferimento, 

la diffusione, durante il Comitato Nazionale AIA riunitosi a Caltanissetta il 12 novembre scorso, di un documento recante la notizia, rivelatasi poi non vera, delle dimissioni di D’Onofrio dall’Aia e per avere, nel corso del Consiglio Federale del 15 novembre, reso dichiarazioni non veridiche, in ordine alla avvenuta acquisizione di un curriculum di D’Onofrio prima della sua nomina a procuratore Aia.

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