È ufficialmente arrivata anche l’approvazione del Consiglio comunale all'unanimità: il nuovo stadio del Cagliari, che prenderà il posto del Sant’Elia si chiamerà “Gigi Riva”. Il sindaco Paolo Truzzu ha introdotto la mozione con 29 voti favorevoli e nessun astenuto.
Il primo cittadino di Cagliari ha raccontato un piccolo dettaglio:
"Quando ho proposto a Riva l'intitolazione eravamo entrambi emozionati perché una scelta così è abbastanza delicata, anche se esistono esempi di impianti in Europa e in Italia che portano il nome di sportivi viventi. Il campo del Foro Italico, ad esempio, porta il nome di Nicola Pietrangeli. Ma è stato Riva a toglierci dall'imbarazzo. Mi ha detto di essere contento di poter vivere e assaporare l'intitolazione, proprio perché di solito la stessa intitolazione è dedicata a chi non c'è più". Il sindaco ricorda poi i perché della scelta: "Anche se è nato a Leggiuno. Gigi è un sardo che ha scelto la Sardegna. Quando parlo con qualcuno che ricorda quella domenica di aprile nella quale il Cagliari si assicurò lo scudetto, vedo che chi racconta si emoziona, cambia espressione".
Arrivano poi anche le parole dello stesso Gigi Riva: ”È stata una bella cosa". L’ex giocatore del Cagliari e della Nazionale, raggiunto dai microfoni di Tag24, racconta l'emozione per l'intitolazione del nuovo stadio.
Arriva anche l’approvazione di Marino Bartoletti su Facebook
“Sono quelle notizia e soprattutto quegli omaggi così poco legati alle tradizioni italiane che fanno battere il cuore. Il nuovo stadio di Cagliari (sperando ovviamente che venga costruito in tempi accettabili) sarà dedicato al più fulgido simbolo del calcio sardo e certamente anche a uno dei “miti” più leggendari del calcio italiano: Gigi Riva.
Il quale, andando oltre la sua discrezione e i suoi pudori, ha accettato di buon grado la proposta che gli ha fatto la Giunta comunale.
In questo Paese dove si onora troppo “dopo” e quasi mai “durante” (al Foro Italico uno dei campi da tennis più importanti è dedicato a Nicola Pietrangeli: ma gli altri “esempi” sono ben pochi) era ora che si arrivasse anche nel calcio ad un’iniziativa del genere. Riva è un esempio, un simbolo, un portatore sano di grandezza e di coerenza applicate allo sport.
Se i sardi è giusto che amino la propria terra, lui è sardo “per scelta”, al punto da aver resistito, per non tradire la “sua” terra alle tentazioni e alle pressioni più fragorose delle più blasonate squadre italiane. Una volta a un potente che si stupì del suo rifiuto (quattro giocatori importanti in cambio, più due miliardi di lire) rispose:
“E’ una quotazione per cui al primo piccolo errore qualcuno mi urlerà “tornatene in Sardegna”.
Io in Sardegna ci sono e ci resterò: perché so che mi ameranno sempre.
Anche a prescindere da un gol sbagliato”
Giusto così! Avanti, fortza paris”