Roberto Donadoni, che in rossonero ha vissuto notti di gloria a volontà in Europa, spiega a 'La Gazzetta dello Sport' l'importanza della prima sfida tra Napoli e Milan, che inciderà sui due capitoli in Champions League: "La Champions League è un'altra storia, ma fino a un certo punto; chi vincerà domani, avrà una gran convinzione nel doppio impegno europeo. Nessuno vorrà perdere questo primo Napoli-Milan, fidatevi".
L'ex fantasista, che fu uno dei primi di mercato della gestione Silvio Berlusconi, ha modo di giudicare con cognizione di causa doti e rendimento dei principali protagonisti sul piano dell'inventiva: "Leao e Kvaratskhelia sono al loro primo confronto, ma non sarà un passaggio di consegne lungo la fascia sinistra: hanno numeri pazzeschi e soprattutto caratteristiche fisiche differenti- Leao è uno scattista, nei primi metri può bruciare chiunque, quando si accende è sempre pericoloso, anche se ha pause e il Milan ne risente; Kvaratskhelia invece ti sfinisce anche alla distanza, è sempre dentro la partita, dà una mano in fase di non possesso, è più maturo sul piano tattico, è già un uomo-squadra. Ha la cattiveria per riconfermarsi anche al secondo anno di Serie A, mentre Leao deve lavorare sulla concretezza in area di rigore e sulla continuità nei 90', allora diventerà un giocatore straordinario. Lui ha già il merito di prendere l'iniziativa, da quel punto di vista sente la responsabilità di trascinare la squadra. Il cambio di ruolo? Per me Pioli ne ha parlato con lui, a volte cambiare serve per spuntare le armi di chi ha imparato a conoscerti, Leao così può diventare meno prevedibile e dare minori punti di riferimento agli avversari. Essere duttile completa un giocatore" racconta l'allenatore di Cisano Bergamasco, che è stato anche sulla panchina della squadra di Aurelio De Laurentiis.