Lunghe le perquisizioni in casa Roma, tra il centro sportivo di Trigoria e la sede di via Tolstoj sono stati sequestrati due computer, una decina di tablet e cellulari. In casa Lazio, l'unico a cui non è stato sequestrato lo smartphone è stato il presidente Claudio Lotito. Lo scrive il Corriere della Sera a proposito delle inchieste delle Procure di Roma e di Tivoli su Roma, Lazio e Salernitana.
Insomma, dopo la Juventus, ora l'attenzione è anche su queste tre squadre di Serie A. L'attenzione è in particolare sulle compravendite di giocatori e sui bilanci: si confrontano le cifre 'appostate' con le valutazioni ordinarie. Torna l'ipotesi di plusvalenze fittizie “generate attraverso valutazioni artefatte dei giocatori di proprietà ceduti”, arrivando ad alzare i valori anche tra il 30 e il 50 per cento.
Dalla Lazio è arrivata già la risposta di Lotito: “Siamo come una casa di cristallo” e dell'avvocato Gian Michele Gentile: “I valori delle operazioni (Akpa-Akpro, Casasola, Sprocati) sono modestissimi e non sono quelli che sanano il bilancio”.
Per la Roma, i Friedkin sperano di uscire presto da un'indagine che, secondo loro, li vede estranei. I tifosi pure pensano che casomai le responsabilità siano racchiuse durante la gestione Pallotta, che a sua volta si è difeso da Boston. Si parla per esempio del trasferimento di Kumbulla dal Verona alla Roma, fatto “a specchio” con quelli di Cetin, Cancellieri e Diaby all'Hellas. Il contratto fu depositato il 17 luglio 2020 – conclude il CorSera – i Friedkin erano proprietari della Roma da poco più di un mese.