L’amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha parlato a Radio Rai, nella trasmissione Radio Anch'io Sport, e – nel corso dell’intervista – ha rilasciato diverse dichiarazioni.
Il dirigente nerazzurro ha affrontato, per prima cosa, la finale di Champions contro il City: “Nello sport bisogna giocare fino in fondo ogni partecipazione, abbiamo grande rispetto e timore per un grande colosso come il Manchester City, un colosso in termini di fatturato e potenzialità tecnica. Ma noi siamo preparati ad affrontare un avversario più forte, mettendo in campo quei valori che nello sport sono ancora più importanti come motivazioni, attaccamento alla maglia e grande organizzazione calcistica".
Riguardo la data di Inter-Atalanta, Marotta ha detto: "Siamo condizionati dalla volontà dai broadcaster e questa compressione di appuntamenti mette a rischio l'incolumità fisica dei nostri calciatori. Noi come Lega dobbiamo valorizzare questa risorsa fondamentale, cioè la cessione dei diritti televisivi. I broadcaster ne fanno dalla loro una pianificazione e mettono palinsesti badando alle audience più importanti. Bisognerebbe trovare una via di mezzo, tenendo conto anche dei rischi agonistici dei singoli club".
Alla domanda: “Il Manchester City è più forte del Barcellona o del Real affrontati in finale ai tempi della Juve?”, l’ad nerazzurro dichiara: ”Ai tempi della Juve affrontammo quelli che erano l'espressione del calcio più forte. In questo momento il CIty rappresenta una grande potenza calcistica, non solo dal punto di vista del fatturato, attestandosi sui circa 800 milioni. Così hanno un potere d'acquisto notevolissimo per poter comprare giocatori di altissima rilevanza: a mio avviso hanno i migliori giocatori in Europa, hanno una rosa di grandissimo valore. Ma tutto questo ci fa avere delle fortissime motivazioni".
Sull’interessamento verso Frattesi e Scalvini: ”Parliamo di due giovani molto molto interessanti, ma ce ne sono anche altri, ieri abbiamo assistito anche a una bella prestazione dell'Under 20 contro il Brasile. Loro due sono seguiti da tanti club, non nascondo che anche l'Inter abbia messo gli occhi addosso, poi dalla visione bisogna passare alla negoziazione ma in questo momento siamo fermi".
Sul futuro di Lukaku: "Lui ama molto la maglia che indossa, si trova molto bene all'Inter, vuole stare con noi. Come sapete il giocatore è in prestito fino al 30 giugno, rientrerà al Chelsea, non sappiamo cosa accadrà dal punto di vista tecnico in quel club, in questo momento siamo alla finestra".
Prosegue poi Marotta parlando del futuro del tecnico Inzaghi: "Non si può valutare la prestazione di una stagione da una partita, cioè dalla finale di Istanbul. Arrivare in finale è questione di grande prestigio anche per gli allenatori e quindi per Simone Inzaghi, la merita ampiamente questa finale. La valutazione che abbiamo fatto è estremamente positiva, c'è stato un momento in cui le cose non andavano bene, con un dibattito più forte e diretto all'interno della società, ma sempre nell'ambito di critiche propositive. Inzaghi ha dimostrato di essere all'altezza del suo ruolo e di ricondurre la stagione verso una strada di positività, la società glielo riconosce” riporta Tuttomercatoweb.