Lascia davvero poco spazio all’immaginazione il comunicato stampa che il Milan ha da poco pubblicato sui propri canali per ufficializzare la rottura del rapporto con Paolo Maldini.
Un comunicato freddo, eloquente, quasi perentorio, che lascia presagire come la chiusura non sia stata presa di buon grado dalle parti coinvolte.
Dopo 25 anni da giocatore con indosso la stessa casacca, Maldini era rientrato nel club in qualità di dirigente a partire dal 2019, riportando la squadra a vincere lo Scudetto nella passata stagione dopo 10 anni dall’ultimo trofeo. Insieme a lui dovrebbe essere stato “licenziato” anche Frederic Massara (questa notizia però non è ufficiale ndr), vice di Maldini e fondamentale, insieme allo stesso Paolo, nell’apporto dato alla squadra, nella crescita che soprattutto alcuni giovani hanno potuto mettere al servizio del Milan in questi anni. Pare che a prendere questa decisione così netta sia stato Gerry Cardinale, fondatore di RedBird e proprietario dell’AC Milan dal 31 agosto 2022 quando sborsò 1,2 miliardi di euro per mettersi a capo della società.
Queste le parole ufficiali pubblicate dal club rossonero:
“AC Milan annuncia che Paolo Maldini conclude il suo incarico nel Club con effetto dal 5 giugno 2023. Lo ringraziamo per il suo contributo in questi anni, con il ritorno del Milan in Champions League e con la vittoria dello Scudetto nella stagione 2021/22. Le sue responsabilità saranno assegnate a un gruppo di lavoro integrato che opererà in stretto contatto con il Coach della prima squadra., riportando direttamente all’Amministratore Delegato”.
Il Milan saluta ufficialmente Paolo Maldini: “L’incarico si è concluso il 5 giugno”
Arriva anche dal club rossonero l’ufficialità dell’interruzione del rapporto con lo storico dirigente sportivo nonché capitano storico della squadra.