Oggi è il Roberto D’Aversa Day: infatti, in questi minuti, è terminata la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico del Lecce per la stagione 2023/24.
A prendere la parola inizialmente è stato Sticchi Damiani: "Presentiamo il nostro nuovo mister, è la sua giornata. Da parte mia solo un veloce saluto: parto da un ringraziamento, lo faccio con piacere, e cioè dico grazie a Baroni per due anni con importanti risultati sportivi. Auguro a lui e al suo staff davvero le migliori fortune per il futuro, sono state due stagioni intense. Partiamo con un nuovo ciclo, che ha visto subito prolungare il legame con Corvino e Trinchera; poi abbiamo scelto l'allenatore giusto per la nostra politica di calcio e la scelta è ricaduta su D'Aversa, che oggi siamo felici di presentarvi: conosco da tempo l'uomo ed è un uomo da Lecce. Noi abbiamo sempre dato tutto ai nostri allenatori, il massimo supporto possibile: non viviamo dell'emotività dei risultati o del momento, noi pensiamo al progetto. E anche D'Aversa avrà un supporto costante, al di là dell'umore del momento. Conosce bene il territorio e la città, c'è un modello in crescita e coraggioso, che propone giovani spesso sconosciuti e vedrà arrivare magari calciatori che non avranno nomi altisonanti, ma comunque centrali per le nostre idee. Siamo tra i più virtuosi della A, la nostra è una società sana e in salute, senza debiti, grazie a scelte oculate, a cui sono stati coniugati anche i risultati sportivi, eccellenti negli ultimi due anni. D'Aversa ha tutte le caratteristiche per portare in campo la visione che la società ha fuori dal campo: sono sicuro che lui e il suo staff vivranno una bella pagina della loro carriera".
Prosegue successivamente Pantaleo Corvino: "Presentiamo D'Aversa all'inizio di un nuovo ciclo. Venivamo da risultati importanti, ottenuti con tanta voglia ed entusiasmo, anche per soddisfare la passione della nostra tifoseria. Per avvicinarci a quella che è la passione del territorio, abbiamo fatto gli straordinaria noi dell'area tecnica: lottiamo contro Golia, ma i Davide spesso riescono a imporsi, lo dice la storia. Ringrazio anche Baroni per tutto ciò che ha fatto alla guida della prima squadra, si è deciso di chiudere con un abbraccio il rapporto di comune accordo. Abbiamo oggi una guida tecnica diversa, ci sforzeremo a dare il meglio di noi stessi e quando si cambia allenatore, si fa alla luce di tante considerazioni. Per primo quello di dare continuità a un modello vincente, cercando la persona giusta per metterla al posto giusto. D'Aversa, nel proporlo alla società, è stato subito accolto come nostra prima scelta: lo conosco personalmente, sono più di vent'anni che i nostri percorsi si sono incrociati”.
Arriva poi il momento del tecnico D’Aversa: “È un piacere vedere la sala stampa piena, ci tengo a ringraziare tutti: dal presidente alla società, così come al CdA. Sono felice di essere il rappresentate di un club così importante, proveniente da due stagioni importanti. Non vedo l'ora di rimettermi al lavoro, sono carico per raggiungere gli obiettivi in un club moderno come questo, che pensa anche al settore giovanile. Nel calcio di oggi una società è l'azienda, credo che il lavoro compiuto fin qui sia un modello per l'Italia. Quando è arrivata la chiamata, non ci ho pensato due volte prima di accettare questo incarico”.
Un commento sul modulo che utilizzerà: ”Per quanto riguarda la tattica, la variante che può esserci è sul vertice alto o sul vertice basso. Può diventare anche un 4-2-3-1 in base all'avversario che andremo ad affrontare. È molto importante l'interpretazione".
Se avesse già sentito tutto: "Sono molto legato a questo territorio, anche le esperienze da calciatore mi hanno portato a vivere a Lecce. Vivo di calcio h24, ho grande voglia e dedizione. Il mio passato ha dimostrato anche di far valere giovani non di proprietà, è gratificante per me far maturare".
Un’idea sulla squadra che allenerà: ”Con il direttore abbiamo già parlato, abbiamo le idee chiare su ciò che faremo o meno. La squadra ha raggiunto obiettivi importanti negli ultimi anni, hanno intrapreso il campionato con la fame giusta. L'anno successivo bisogna aumentare questo aspetto. Ci sono calciatori con un anno in più di esperienza. La determinazione non deve mai mancare per una squadra come la nostra”.
Se sulla scelta del Lecce abbia inciso la passione dei tifosi: “Ho ancora in mente le immagini di quando il Lecce ha raggiunto la salvezza a Monza, con la squadra sotto lo spicchio della tifoseria: il calore della piazza è un aspetto che ho considerato. La passione del pubblico può fare la differenza".
Un commento sul campionato dell’anno scorso: ”Lo scorso il campionato è stato equilibrato, ma lo scorso anno il Lecce ad esempio ha fatto 6 punti con l'Atalanta, ha vinto con la Lazio, ecc.".
Un parere su se stesso come allenatore: ”Pretendo molto dai calciatori, sul mercato posso dare delle idee: io non voglio chiedere calciatori che ho avuto in passato, anzi credo sia stimolante conoscere anche nuove personalità. Conosco Di Francesco e Dermaku, sicuramente sotto l'aspetto del rapporto umano parto avvantaggiato perché li conosco, ma un allenatore deve sempre comportarsi con coerenza con tutti".
Prosegue poi il neo tecnico del Lecce: ”Conosco il presidente, è una famiglia per bene. E poi vengo a lavorare con un direttore sportivo dove i risultati ottenuti sono sotto gli occhi di tutti. Arrivo in un grande ambiente, ci metterò tutto me stesso”.
Alla domanda: “A Lecce promozione, salvezza e scudetto con la Primavera. Adesso lei cercherà un altro miracolo: si è già sentito con Corvino per i gioielli della rosa?” Il neo tecnico risponde: "Vanno fatti i complimenti al club, io arrivo oggi e ho poco merito su quanto fatto in passato. Sui gioielli: si sa che possono arrivare offerte, se c'è la possibilità di patrimonializzare è giusto che questo accada. Ma noi abbiamo un maestro nel cercare alternative, abbiamo le idee ben chiare su quelle che sono le nostre strategie di mercato".
Interviene poi Corvino: "Quanto fatto fa parte del passato, voi li chiamate miracoli ma noi imprese. Vivere di quello fatto, nuoce il presente. Se il modello è giusto e i risultati sono arrivati, ovviamente, significa che dobbiamo andare avanti su quella strada: il percorso è più importante dell'obiettivo, l'ho sempre detto. Fare un percorso giusto è più apprezzabile” riporta Tuttomercatoweb.