In 10 mesi Francesco Calzona, già vice di Maurizio Sarri, Luciano Spalletti ed Eusebio Di Francesco, ha condotto la Slovacchia dal NR. 54 al NR. 46 del Ranking Fifa: Germania 2024 non è un miraggio, dato che tre vittorie e un pareggio valgono per adesso la seconda piazza nel Girone J, dietro il Portogallo ("Loro sono i favoriti del torneo").
L'allenatore toscano racconta qualche tappa della sua carriera nel calcio 'minore', o da 'assistente' nel grande calcio a 'La Gazzetta dello Sport': "Ho iniziato con la Castiglionese in Promozione, poi il Torrita: nel 2007 la chiamata di Sarri, era un promotore finanziario e io un rappresentante di caffé che aveva una passione immensa per il calcio. Nel 1999 giocavo a Tegoleto in Eccellenza e feci il suo nome per la panchina; lui ricambiò chiamandomi ad Avellino; seguivo i rivali e cercavo di imparare da lui, poi mi ha dato spazio in campo, lo ringrazio di avermi reso partecipe in tutto. E' un maestro, che mi ha sempre fatto sentire inserito. Di Francesco mi aveva impressionato per la fase offensiva del Sassuolo: a Cagliari non siamo stati fortunati, ma ha idee che mi piacciono. Spalletti è il migliore nella gestione del gruppo: come Sarri ha cultura del lavoro e rispetto dei collaboratori, pur avendo un carattere diverso".
L'avventura in Slovacchia nasce così: "E' stato Hamsik a fare da tramite, erano in difficoltà, in Nations League giocavano in Lega C; mi ha dato una mano, ritornando in Nazionale quando avevo 3-4 infortunati. C'è un gruppo che ha voglia di lavorare e che crede in me, con molta Italia: i vari Skriniar, Lobotka, Kucka, Gyomber, Strelec, Haraslin, Vavro, Hancko.. Il mio idolo è Marco Rossi, da un decennio in Ungheria, dove è amatissimo: lo stesso vale qui, dove ha allenato il Dac; è stato carino e disponibile, quando ho domandato qualche consiglio".