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Serie A, Rudi Garcia: “Napoli? Ho capito che è più di una passione”

Dal ritiro di Dimaro-Folgarida il neo tecnico del Napoli affronta tanti temi: “Qui il calcio sembra quasi una religione e mi piace tanto, Osimhen è sotto contratto”

Il Napoli è in ritiro nella solita località di Dimaro-Folgarida. Al termine della terza giornata del classico ritiro estivo, il tecnico del Napoli, Rudi Garcia, in compagnia di Juan Jesus e Pierluigi Gollini, ha risposto a diverse domande fatte dai tifosi partenopei. Inizia cosi il successore di Luciano Spalletti sulla panchina del Napoli: “Semplicemente quando sono arrivato in città, anche se i giocatori erano in vacanza sono venuto intorno a metà giugno e ho visto Napoli tutta azzurra. Tante bandiere, striscioni per lo Scudetto e questo mi è piaciuto molto. Ho capito che è più di una passione, qui il calcio sembra quasi una religione e mi piace tanto".

Riguardo un utilizzo più consistente di Raspadori: "Quando si fa un pasto non si mette un solo ingrediente: ci vuole tutto e Raspadori è un ingrediente che fa gol".

Sulle intenzioni per il prossimo campionato: "Io sono una persona che ama la logica, se una squadra gioca molte volte bene, ha possibilità tante volte di vincere le partite e vogliamo fare questo".

Garcia commenta il sostituto di Kim: “Come difensori centrali abbiamo Juan Jesus, Rrahmani e Ostigard che sono ottimi giocatori. Questi li abbiamo in casa e non si muovono. Poi se possiamo trovare un quarto che abbia qualità da titolare, ben venga, altrimenti ne ho già tre".

Sul futuro di Osimhen a Napoli: “E’ sotto contratto, arriva domani con tutti gli altri. Lo ripeto, quando ho incontrato De Laurentiis ci siamo trovati sull'ambizione. Il presidente è molto ambizioso, ha fatto grandi cose l'anno scorso e non vuole fermarsi. Avremo una squadra di qualità".

Il nuovo allenatore parla della prima impressione appena arrivato a Napoli: “Avevo già visto Pompei e la costiera amalfitana. La città è unica, mare e montagna è bellissimo, puoi approfittare del cibo e del clima. C'è tanto da scoprire, mi piace visitare i musei: magari sarà in giro con baffi e parrucca”.

Sul sostituto di Ndombele: "Devo allenare tutto il gruppo per conoscerli meglio ma abbiamo tanta qualità a centrocampo, sono complementari e ci sono alcuni che possono fare gli esterni d'attacco ed anche questo ruolo. Ndombele l'ho conosciuto in Francia da avversario, ma non c'è e troveremo un giocatore per sostituirlo. Chi è a Napoli deve saper giocare a pallone, ma vorrei un calciatore di fisicità per aiutare in questo Anguissa".

Su cosa voglia fare: “Devo lavorare sulla testa dei miei calciatori. Ho vinto in Francia facendo la doppietta con il Lille e dopo averlo fatto, ti posso dire che i calciatori hanno grande fiducia in se stessi. In Italia è molto difficile vincere, io ho il compito di spingerli per restare a questo livello. A volte sei sazio, hanno alzato l'asticella molto in alto, ora devono restare lì. Li voglio ad un livello eccellente". 

Un commento riguardo le difficoltà nell'ultima stagione dal dischetto: "Tecnicamente si può lavorare. Poi ci sono calciatori più freddi in questo contesto, rispetto ad altri. Calciarli a Dimaro è un conto, farlo in grandi partite è un altro. Poi vedremo, è dovuto anche alla qualità dei portieri: alti, forte e che studiano. Non li ha sbagliati solo il Napoli ma anche altre".

Garcia prosegue parlando di come giocherà il Napoli: "Faremo in modo di fare un gioco bello ed efficace. Abbiamo fatto un grande acquisto con Gollini, avere due portieri forti è un'assicurazione. Inizieremo con il 4-3-3, devo vedere anche i giovani della Primavera per capire se qualcuno può restare con noi. Sapere di aver una squadra top rende difficile l'arrivo di giovani ma lavoreremo anche su altri sistemi di gioco. Vedremo se cambiare in corso. Il 4-3-3 si può cambiare, ma i giocatori devono essere bravi a farlo in corsa.

Sui giovani in gruppo: "Da quando abbiamo iniziato un po' di partitelle, tutti giocano nel loro posto e c'è qualcuno che mi piace. Non guardo quello che hanno fatto prima, li vedo qui per la prima volta. Li vedremo in amichevole, poi vedremo in funzione di quelli che tornano. Più difficile per un giovane attaccante ma c'è da riflettere tanto". 

Conclude poi la serata ricordando il violino “suonato” contro la Juventus: "La musica è cambiata? Il calcio non è più lo stesso di 10 anni fa, è tanto migliorato. Anche gli arbitri sono più aiutati con il VAR. Ho lasciato il violino a casa, spero non serva”, riporta Tuttomecatoweb.

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