Dopo gli anni all'Aberdeen, Lewis Ferguson ha trovato a Bologna una vera isola felice: sette gol per un centrocampista sono oro colato in Serie A, specie se i rigori li tirano Orsolini e Arnautovic ("In Scozia li calciavo, ne ho sbagliato solo uno su sedici"), e il nome dello scozzese è stato accostato a Milan, Atalanta e Lazio: "Ho deciso di restare qui, io e la mia famiglia siamo felici, al Bologna posso crescere ancora e ancora, divertendomi a giocare a calcio. L'ambientamento è costato ovviamente fatica, ma ero convinto di potermela giocare: il gol più bello l'ho segnato al Sassuolo, quello più importante contro il Lecce all'ultima di campionato, è stato bello salutare con una vittoria; se potessi rifare un gol, scelgo quello in rovesciata al Burnley. Thiago Motta mi ha insegnato il modo di giocare, ha sviluppato un gioco che diverte noi e il pubblico" spiega a 'La Gazzetta dello Sport'.
L'obiettivo stagionale va al di là di numeri e piazzamenti: "La Fiorentina è stata più brava, non ci sono rimpianti, ma insegnamenti, per esempio giocare di gara in gara. Non puntavamo alla Conference, avremmo avuto pressioni. Il futuro? Ogni scozzese ama la Premier League e così il campionato italiano ha fascino, Bologna è il posto giusto per migliorare, poi ci penseremo: intanto proverò a fare 10 gol. Il calcio è una passione totale, papà e zio facevano questo mestiere: venire in Italia mi ha insegnato che ti devi aprire per capire chi sei in un altro posto e cosa puoi dare".
