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Frosinone, le direttive del presidente Stirpe: “Giovani, infrastrutture e sostenibilità”

La matricola ciociara sfiderà alla 1a il Napoli campione: “Una bella vetrina per la squadra, la città e la tifoseria, proveremo a salvarci senza ansie”.

Terza avventura in Serie A per il Frosinone, terzo successo raggiunto in una manciata di anni per patron Stirpe, vice – presidente di Confindustria che oggi compie 65 anni e si confessa a 'Il Corriere dello Sport': "Non ci poteva essere un esordio migliore che contro il Napoli campione, sarà una bella vetrina per la squadra, la città e i tifosi; questa promozione è il punto più alto della storia del Frosinone, un successo sorprendente e meritato. La scelta di Grosso di non proseguire con noi mi ha sorpreso solo parzialmente e non cambierà i nostri rapporti, magari aver fatto così bene lo ha messo di fronte a responsabilità che riteneva enormi.. Angelozzi ha allestito il 70 – 80 % dell'organico, dobbiamo lavorare con fiducia, pazienza e umiltà. Abbiamo un progetto: proveremo a realizzarlo senza ansie".

Sono vent'anni che Maurizio ha ricevuto il testimonte dallo zio Roberto e dal padre Benito, cui è intitolato lo stadio inaugurato quasi sei anni fa: "Meditavo l'addio dopo la finale contro lo Spezia, ma non era all'orizzonte un successore; quell'amarezza ha portato il cambiamento, un progetto sostenibile che rompesse con le storture del passato. I principi? Sostenibilità finanziaria, valorizzazione del brand, valorizzazione dei giovani, sviluppo delle infrastrutture: e forte radicamento nel territorio. Il risultato è importante, ma come lo si raggiunge ancora di più. Angelozzi conosce bene Di Francesco, seguirà la filosofia di un calcio concreto e propositivo. Non dobbiamo rincorrere chi è più strutturato di noi, usando gli stessi mezzi nonostante risorse differenti: solo provando ad agire sulla capacità organizzativa si può tentare di competere con chi è più forte, è questo il gusto di questa sfida".

Con l'esperienza di chi ha sempre ricoperto incarichi nelle istituzioni calcistiche, spiega: "Il vero problema è aumentare i ricavi, altrimenti non limiteremo le differenze, né faremo crescere il nostro calcio; siamo in declino, senza la stabilità del sistema e la valorizzazione dei nostri talenti continueremo con soddisfazioni e delusioni, vedi l'Europeo e i Mondiali. assistiamo a ricorsi e controversie risolti dagli organi di giustizia, ordinario o sportiva; l'ordinamento non è in discussione, le regole ci sono e si devono applicare, chi non le rispetta stia fuori. Serve una 'patente' per operare in questo mondo, ne parlavo anni fa..".

 

 

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