Più passano gli anni, meno si dà pace Claudio Gentile, eroe del Mundial che, dopo essersi fatto brillantemente le ossa con l'U 21, è stato di fatto allontanato dal mondo del calcio.
"Avevamo vinto l'Europeo e conquistato il bronzo alle Olimpiadi, medaglia che al calcio mancava da 70 anni: sette ragazzi formavano l'ossatura della Nazionale campione del mondo, ma fui cacciato senza motivo, né spiegazione dalla sera alla mattina; avevo minacciato di denunciare procuratori che mi offrivano soldi per convocare in azzurro loro calciatori, da quel momento qualcuno me l'avrà giurata" racconta ai taccuini di 'La Repubblica' il marcatore che ha vissuto gran parte della sua carriera con la maglia bianconera.
"Ancora oggi la gente mi ferma per strada e dice – Ci sono asini che allenano e lei no, come mai? Questione di scuderie, io ho sempre fatto tutto da solo e da allenatore ho dato una mano a tanti giovanotti nel diventare uomini: soltanto con un uno non è stato possibile, eppure passava per un genio del calcio.. Albertini mi invitò a rifiutare la Juve, perché avevano progetti importanti per me: sono stato corretto con la FIGC, mi hanno distrutto la carriera" denuncia colui che è passato alla storia come Gheddafi, in quanto nato nella Tripoli che accoglieva italiani "Quando a casa vedo la medaglia, mi girano le scatole: ci sto ancora male, forse più di prima, a chi ha dato fastidio? Voi che siete giornalisti aiutatemi a trovare la risposta. Rubavo? Ero corrotto, antipatico? Lo dicano, sono stato fatto saltare in aria da una lobby che chiamo mafia..".
Non è vittima di nostalgiem ma i ricordi servono a mettere ulteriori punti e a capo di una vicenda surreale: "Non ero un simpatico, ma in 520 partite non sono mai stato espulso per gioco scorretto: sono stato inserito nella classifica dei difensori violenti, ma il solo rosso che ho rimediato è stato per un fallo di mano volontario in Coppa Campioni, è un'altra ingiustizia. Parlano della maglia strappata a Zico: era di un tessuto delicatissimo, l'arbitro lo invitava a continuare a giocare. Nell'azione dello strappo, era tra l'altro in fuorigioco, e lui lo sa".