Il ministro dello Sport, Andrà Aboidi, ha concesso un’intervista ai microfoni del Corriere dello Sport ed ha trattato diversi temi. Abodi ha commentato inizialmente l’addio di Mancini: “Senza invadenza e nel rispetto dei ruoli, non mi ha fatto piacere leggere quelle cose sulle agenzie. Avrei cercato di dare il mio contributo per evitare non solo il fatto, ma anche il modo e i tempi. Ora abbiamo due appuntamenti molto importanti tra tre settimane e un commissario tecnico da mettere, magari già da oggi, alla guida degli Azzurri. Con i comunicati di solito non si risolvono i problemi e in questa fase avverto solo la necessità di aprire un altro capitolo".
Prosegue poi Abodi parlando dei nuovi stadi: ”Dobbiamo avere l’orizzonte della dignità, non dell’appuntamento. Ma il 2032 è oggettivamente la scadenza migliore per noi: abbiamo 9 anni di tempo. Per resta il fatto che dobbiamo trovare un senso logico nell’affrontare il problema. Oggi succede che una parte dello Stato dica “per riqualificare gli stadi non ci sono soldi pubblici”, poi un privato cerca di farlo più o meno da solo e sempre lo Stato dica “non si può fare” o rende l’iter amministrativo estenuante. Così l’investitore non capisce, perde fiducia e, poi, si arrende. E ci perdiamo tutti”, riporta Tuttomercatoweb.