"E' il destino dei CT, sei nominato e devi allestire subito le convocazioni e impostare il lavoro; mi capitò dopo il Mondiale di Berlino. Luciano ha grande esperienza e una idea chiara, anche se allenare la Nazionale è differente. Locatelli e Tonali nel 4-2-3-1? C'è Verratti, non è mica vecchio: ci sono più soluzioni tattiche a disposizione, l'importante è che il gruppo recepisca i concetti dell'allenatore" così esordisce Roberto Donadoni, sulla panchina della Nazionale Azzurra nel biennio che portà ai quarti di finale persi contro la Spagna all'Europeo, a 'La Gazzetta dello Sport' "Tra l'altro in Italia partiamo un po' dopo e fatichiamo in questa fase, oggi le preparazioni atletiche le gestisce il marketing, ne risulta una preparazione tutt'altro che ottimale; a questo punto è cruciale l'aspetto mentale, con un nuovo allenatore si rinnovano entusiasmo e stimoli. Un compromesso con De Laurentiis? Due amichevoli a Napoli".
"Bisogna voltare pagina in Nazionale, non ha senso pensare all'Europeo vinto, né al Mondiale da cui siamo stati eliminati" prosegue l'ex fantasista di Atalanta e Milan parlando della crisi del calcio nostrano "E' chiaro che l'Italia non si può permettere di guardare il Mondiale dal divano due volte di fila, ci dobbiamo rimettere profondamente in discussione, nessuna squadra al giorno d'oggi è così debole da regalarti i tre punti; non sarà semplice affrontare la Macedonia del Nord, per esempio. I rigori? Un conto è uscire dalla fase finale di una competizione, un altro durante le qualificazioni che regalano nel cammino più chance da sfruttare".
Si vocifera di una trattativa con la Federazione per rilevare Milena Bertolini sulla panchina della Nazionale femminile, uscita senza gloria in un anno da Europeo e Mondiale "Una soluzione che non aspettavo, ma che mi intriga; c'è un movimento che ha grande voglia di crescere e di migliorare se stesso e se le componenti vanno in tale direzione sono disponibile".