Su Luciano Spalletti nuovo commissario tecnico è intervenuto, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, il presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi. Proprio al "Castellani", Spalletti (di Certaldo, ad appena 26 chilometri da Empoli) ha chiuso la sua carriera da calciatore nel 1993 e ha iniziato la sua lunga carriera di allenatore, prima nel settore giovanile e poi in prima squadra, restandoci al timone fino al 1998:
"Lui ha una passione viscerale per questo mestiere, predisposizione alle gestione delle risorse umane e una conoscenza del calcio molto approfondita. Lui non allena i giornalisti o i dirigenti, anche se sarebbe in grado di allenare tutti: lui insegna, lavora nello specifico, a differenza di tanti allenatori che definisco tromboni, perché suonano molto la tromba e allenano poco. Mi aspetto una squadra ordinata e con una sua identità. Con gente che lui porterà a rendere al massimo. In prospettiva abbiamo anche ottimi giovani, ma ora c’è l’urgenza di questi due risultati, con Macedonia e Ucraina: molto passa di lì, per tutti. Di sicuro starà 14 ore al giorno lì con la testa. Un mese fa ci siamo sentiti e ci siamo detti che ormai siamo svegli alle 3-4 del mattino. Quindi, siccome in qualche modo poi bisogna arrivare alle otto, forse anche più di 14… Le qualità principali messe in mostra quando allenava l'Empoli? La sua intelligenza, nettamente superiore alla media. E la curiosità che aveva di studiare gli allenatori più importanti. Dopo la nomina a commissario tecnico della nostra Italia gli ho scritto un messaggio su questa cosa bellissima che gli è successa. Ed è successa a tutti noi di Empoli".