Nel giorno dell'anniversario della morte di papà Gaetano, in tribuna al Castellani Riccardo Scirea ha ricevuto dal capitano della Juventus Danilo una emozione inattesa, l'esultanza con la Maglia Numero 6.
Queste le sue dichiarazioni a 'La Gazzetta dello Sport', intrise di un mondo a tinte bianconere e di un lascito che esprime la classe di un signore del calcio: "E' stato il destino, ero concentrato sulla partita e il gesto di Danilo sa di stile Juventus, mi ha fatto piacere. Fa effetto vedere ancora cori e striscioni per papà, dopo tanti anni persone mi fermano per raccontarmi aneddoti legati a lui; con la sua gentilezza e disponibilità ha conquistato tutti. Lo apprezzavano perché era rimasto umile, un figlio di operai: ha vinto tanto da calciatore, ma lo ricordano come uomo e io voglio trasmettere i suoi valori ai miei figli. Da piccolo ho respirato il clima di quello spogliatoio, ancora adesso ho un legame forte con Dino Zoff e Marco Tardelli. La Juventus è la mia vita, sono fiero e felice di lavorare qua da vent'anni. Oggi Gaetano sarebbe un regista, o una mezzala di inserimento: i difensori sono troppo fisici, punterebbe sulla capacità di capire il gioco; nonostante il carattere schivo, sarebbe stato un buon allenatore, a volte rileggo le relazioni che faceva per ricavarne spunti".
