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Italia, Spalletti: “Dobbiamo curare le ferite e far emozionare gli italiani”

Il ct degli azzurri non vede l’ora di esordire: “Mi emozionerò quando sentirò l’inno”.

Prima vigilia di un match con l'Italia per Spalletti e il nuovo ct della Nazionale ha un obiettivo in mente: "Bisogna riuscire a far emozionare tutti gli italiani – le parole a Sky Sport poco prima della conferenza -. Dobbiamo fare risultato, ma anche far nascere un amore. Attraverso quello che facciamo in campo dobbiamo creare un legame con gli italiani. Poi naturalmente tutto dipenderà dal risultato in campo, solo quello dirà se siamo davvero l'Italia, per adesso siamo solo 'i selezionati'".

"Cercheremo di essere squadra – continua Spalletti -, proveremo a fare la partita. Nell'ordine però dobbiamo anche lasciar spazio all'estro e alla fantasia, a chi è in grado di vedere linee di passaggio che nessun altro vede. Ci vuole una giusta via di mezzo. Sono stato felicissimo di vedere i ragazzi in campo questa settimana, sono fiducioso in vista della partita. Abbiamo alle spalle una storia importante, di cui fa parte per esempio Buffon. È una storia bella, che si porta dietro qualche ferita. Dobbiamo rimettere a posto queste ferite".

Spalletti confessa: "Mi emozionerò quando sentirò l'inno. È la prima volta che ho un presidente che mi compra tutti i giocatori che chiedo e mi ha detto che ne può comprare anche altri… Questo mi rende molto tranquillo, perché li ho scelti tutti io e voglio da loro la giusta risposta".

Sulla partita con la Macedonia, Spalletti ha le idee chiare: "Domani sopra ogni altra cosa c'è l'atteggiamento, non dobbiamo mai sentirci vittime, ma andare sempre alla ricerca di quello di cui abbiamo parlato per tutta la settimana. La speranza è sempre che il risultato sia una conseguenza di questo atteggiamento. Abbiamo calciatori forti, tutto ciò che serve per fare un buon calcio. Serve organizzazione, e ne abbiamo discusso molto, ma senza mai ingabbiare l'estro dei calciatori di talento. Ci saranno anche momenti in cui dovremo difenderci, essere in 9 dietro la linea del pallone come fanno le grandi squadre, ma il nostro obiettivo è sempre quello di far innamorare chi ci vuole bene. Dobbiamo dimostrare quella passione che faccia inorgoglire tutti gli italiani".

Infine una chiusura sugli assenti: "Dispiace, ma abbiamo usato i metodi di un club. Non abbiamo insistito e al primo avvertimento di un piccolo problema li abbiamo lasciati liberi. Potevamo pensare anche di forzare per martedì, ma abbiamo deciso di fare così perché abbiamo anche altri calciatori. Chi al posto di Chiesa? Zaccagni è quello di ruolo, Raspadori lo sa fare perché anche a Napoli ultimamente ha giocato lì. Poi ce ne sono anche altri…".

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