In vista di Lazio-Monza ci ha pensato il capitano Ciro Immobile a prendere il posto di Sarri in conferenza stampa. Tornando al pareggio di Champions con l'Atletico Madrid, l'attaccante biancoceleste ha sorriso: "Quello di martedì è stato un finale da copione di film. Ho detto a Ivan (Provedel, ndr) a fine partita di non andare a dormire perché doveva godersi ciò che era successo. Lui ci ha regalato il risultato che speravamo e meritavamo. Ora speriamo che sia il vero inizio della nostra stagione perché dobbiamo rimetterci in carreggiata in campionato a partire dal Monza".
"Sono molto contento per Ivan perché è un ragazzo per bene che lavora sodo – continua Immobile -, sempre in silenzio, gli va sempre bene tutto. Quelli così nello spogliatoio hanno un peso specifico a livello di personalità, carattere e professionalità. È stato un premio per quello che ci ha fatto vedere da quando è arrivato, ma anche per la partita che ha giocato la squadra".
Sul match di domani sera, Immobile ha avvisato la squadra: "Per noi col Monza sarà una finale, non c’è altra parola per descrivere la gara. In questo inizio campionato i risultati non ci stanno accompagnando per quello che stiamo esprimendo nei 90 minuti. Anche a Torino non abbiamo fatto troppo male, né tantomeno col Genoa. L’unica partita con un approccio sbagliato è stata a Lecce. Ora però dobbiamo cominciare a recuperare quanto perso".
Infine, Immobile si è tolto qualche sassolino: "Io come ho detto prima dell’Atletico resto sereno perché il mister è tranquillo. Con lui ormai ci diciamo tutto, ora mi vede che cerco di fare il possibile, ma lui si fida di quello che posso dare. Alla fine pesa più a me la mancanza di gol e prestazioni. La squadra però adesso ha bisogno di un Ciro tranquillo che torni a essere quello che è sempre stato. Mancano tre gol per arrivare a quota 200 con la Lazio? Non male, ma voglio continuare. Ho sentito troppe cose che secondo me non sono vere. Tipo che non è possibile che avrei continuato a segnare con una certa continuità. Semplicemente nella vita quotidiana e in quella di un calciatore ci sono dei momenti più difficili che vanno affrontati. Ora per far entrare la palla serve uno sforzo in più e io dovrò farlo".