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Serie A, il ds del Frosinone: “Serve sempre umiltà e dobbiamo lavorare”

Guido Angelozzi dopo aver ritirato il premio “Una vita per il calcio”: “Sono alla fine del percorso che ho fatto in questi anni. Ricevere questo premio mi fa capire che ormai sono grande”

Il direttore sportivo del Frosinone, Guido Angelozzi, nel corso della Palermo Football Conference organizzata da Conference403 all’Hotel Villa D’Amato di Palermo, ha vinto il premio “Una vita per il calcio” ed ha commentato alcuni episodi della sua carriera, analizzando poi il Frosinone: “Sono alla fine del percorso che ho fatto in questi anni. Ricevere questo premio mi fa capire che ormai sono grande".

Un aneddoto riguardo l'operazione Kaka al Milan: ”Non parliamo del passato, parliamo del presente. Ero di sponda in quella operazione, l'abbiamo fatta e sono stato felice per il Milan e per il procuratore. Com'è nata? Avevo un allenatore con Galliani, ero il direttore sportivo del Catania e il sindaco era nel partito di Berlusconi. C'era Braida al Milan e aspettavamo Galliani. C'era Paolillo, procuratore di Kaka e mi disse che avremmo dovuto parlare bene del brasiliano, che io non avevo mai visto. Parlavamo di Kutuzov e un difensore, quando abbiamo finito dissi a Galliani che Kaka era fortissimo. Gli dissi che sarebbe andato all'Inter e chiese a Cantamessa il segno zodiacale del calciatore. Nessuno lo sapeva ma una volta vista la data di nascita Cantamessa disse che si trattava di un campione. E alla fine Galliani lo prese".

Prosegue poi il direttore parlando del proprio lavoro: ”Lo faccio con passione, ho avuto la fortuna di iniziare questo percorso da direttore a 34 anni, ora ne ho 68 e devo tutto questo a mia moglie e alla mia famiglia. Non sono mai rimasto fermo, ho sempre lavorato e sono fortunato. Continuerò a lavorare fino a quando ce la farò".

In chiusura un commento sul Frosinone: ”Il campionato di Serie A è difficilissimo. L'anno scorso ho avuto la fortuna di vincere il campionato ma è un altro sport. Siamo una squadra giovanissima, stiamo andando bene ma mancano 30 partite. 3 o 4 anni fa il Benevento chiuse a 24 punti il girone d'andata, poi è retrocesso. Serve sempre umiltà e dobbiamo lavorare, lavorare e lavorare”, riporta Tuttomercatoweb.

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