Il ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, in un'intervista a Il Messaggero, ha parlato dei motivi che hanno spinto l'Italia a candidarsi insieme alla Turchia per gli Europei del 2032: "Non c'erano problemi, ma la co-candidatura ha dato un risultato certo che la scelta di andar da soli non avrebbe assicurato. La Uefa, in ipotesi, avrebbe potuto investire sulla debolezza della nostra condizione infrastrutturale, assegnandoci gli Europei con nove anni di tempo a disposizione, per consentirci di produrre lo sviluppo necessario, ma i rischi sono stati ritenuti dalla Figc maggiori delle opportunità".
Prosegue Abodi: "A questo punto, cogliamo l'attimo e utilizziamo bene il ruolo che ci è stato assegnato, con i suoi significati geopolitici legati anche alla promozione della cooperazione internazionale, utilizzando tutte le leve della diplomazia dello sport. Mai come in questa fase storica ne abbiamo bisogno".