Il caso Nicolò Fagioli ha scosso il mondo bianconero e in generale il calcio italiano nelle ultime ore. L’accusa di aver scommesso sulla propria disciplina sportiva, in caso di conferma definitiva, comporterebbe uno stop più o meno lungo per il centrocampista della Juventus, che intanto si è già autocostituito con l’intento di rendere meno aspra la pena eventuale. Nel calcio europeo si rintraccia nel recente passato un precedente illustre relativo a un grande bomber della Premier League: Ivan Toney del Brentford.
Toney, il cambio di strategia e la diagnosi: tutti i passaggi della squalifica
Toney è stato squalificato lo scorso maggio con accuse molto gravi da parte della Football Association: ben 262 norme legate alle scommesse violate nel periodo compreso tra il 25 gennaio 2017 e il 23 gennaio 2021. Tra i capi d’accusa nei confronti del centravanti anche falsa testimonianza nei colloqui con la FA, scommesse anche su se stesso e sulla squadra per cui stava giocando. Imputazioni gravi alle quali si è aggiunta la totale mancanza di collaborazione iniziale con le autorità e il tentativo di occultamento delle prove: tutte motivazioni che hanno portato a una richiesta iniziale di 15 mesi di squalifica.
A quel punto, tuttavia, la strategia di Toney è cambiata: il giocatore ha ammesso le violazioni contestategli e ha scelto di venire a patti, vedendo così la pena ridursi a 11 mesi di stop. Come ulteriore elemento si è infine aggiunta la comprovata ludopatia del classe ’96: la diagnosi di dipendenza dal gioco d’azzardo ha fatto sì che la sanzione scendesse ulteriormente a 8 mesi. Toney è già tornato ad allenarsi in gruppo da qualche settimana e punta così il rientro già nel corso di questa stagione: l’inglese potrà tornare a disputare partite ufficiali con il Brentford dal 17 gennaio 2024.