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Udinese, Cioffi si presenta: “Essere qui non è fortuna”

L’allenatore toscano prende il posto di Sottil

Apre la conferenza stampa l'amministratore delegato Franco Collavino:
"Non ci sono modi semplici per tenere una conferenza stampa quando si occupa una posizione scomoda in classifica. Ma se siamo qua è perchè siamo intenzionati a trovare una soluzione per dare una svolta, le scelte fatte vanno in questa direzione. Ringrazio Sottil e il suo staff per il lavoro fatto in un anno e mezzo, per quanto ci hai dato e per quanto hai fatto da calciatore. Sappiamo quanto il calcio necessiti di scelte per cambi in tempi rapidi, in questo senso va letta questa scelta, per una scossa che possa riaccendere la squadra. Diamo il bentornato a Cioffi, la nostra scelta di riaverlo chiude interpretazioni fuorvianti sul passato, il mister ha fatto una scelta legittima che dal punto di vista contrattuale poteva fare. Conosciamo il nostro mondo e la nostra industria, all'epoca ha fatto la scelta di andare via, ora la società gli ha dato la possibilità di ritornare. Questi sono i fatti, il resto sono interpretazioni. Ci sono poi i numeri, 31 punti in 22 partite, riteniamo che siano numeri importanti e che Cioffi abbia l'energia per rigenerare i giocatori di questa squadra, che è tra le più giovani della Serie A. Desidero chiudere con una riflessione per i tifosi. Il momento non è facile, siamo consapevoli che i risultati non sono in linea con le aspettative del club, dei tifosi e del valore della squadra, una squadra giovane che sappiamo ha necessità di tempo per ingranare. Ci tengo a sottolineare però che i tifosi si sono sempre comportati correttamente dal primo minuto al novantesimo, lo chiediamo anche in futuro per poter uscire tutti assieme da questa situazione il prima possibile. Ora il tempo scorre veloce, siamo certi che Cioffi riuscirà a trarre il meglio da questo gruppo, frenato anche dai tanti, sfortunati, infortuni".

Il responsabile dell'area tecnica Balzaretti:
"Anche io mi unisco al ringraziamento ad Andrea Sottil, quando si prendono queste decisioni si è sempre emotivamente scossi per la vicinanza che c'è stata umanamente e professionalmente in questo periodo. Come ho detto alla squadra dobbiamo sentirci tutti responsabili. Ora si volta pagina, il mondo del calcio è questo, vogliamo tutti uscire da questa situazione. Cioffi conosce già l'ambiente e i ragazzi, nei sei mesi qua ha portato avanti un percorso importante e abbiamo pensato subito a lui in modo che l'ambientamento fosse il più veloce possibile. Abbiamo bisogno di punti e il mister sa già come muoversi in questa piazza. Insieme possiamo e dobbiamo fare bene, vogliamo uscire rapidamente dalla situazione con forza ed entusiasmo, i risultati stanno venendo meno, ma non deve venir meno l'energia. Faremo il possibile per far lavorare fin da subito al meglio mister Cioffi".

In che cosa mister si sente cresciuto in questi mesi, che tecnico vedremo? Che emozioni prova?
"L'emozione principale è ovviamente felicità di aver avuto una seconda chance che nel calcio non è facile. La prima volt apuò essere fortuna, la seconda non lo è, sono carico, mi sento pronto, ovviamente sono cambiato perché un anno è tanto, un anno dopo una stagione difficile ti fa maturare. La voglia è sempre presente, penso che ci sarà fino a quando non dovrò crescere i nipoti".

Cosa sta frenando la squadra?
"Rispondo con un'ovvietà, sono stati venduti giocatori importanti, ma è un'ovvietà che non appartiene al mondo dell'Udinese, il Becao pescato quattro anni fa non è il Becao di ora, così come Walace e Beto. Quando vengono presi giocatori dallo scouting si fa spesso un ghigno, ma qui ci sono tanti Becao, Beto e Walace, lo dico alla fiorentina, sono grossi, sono belli".

Le priorità quali sono?
"Il mio primo obiettivo è capire cos'abbiano in testa i giocatori, l'Udinese prende solo giocatori con potenziale, devo capire perché non stiano esprimendo al meglio le loro caratteristiche. Poi ci sarà da aggiustare qualcosa ma lì è perché la visione del calcio cambia di tecnico in tecnico, ma ho trovato una squadra in salute".

La reazione dei tifosi e i tre elementi dello staff:
"Se la società non avesse percepito una buona fede e professionalità da parte mia io non sarei tornato qui. Poi le persone fanno i film, ma la società ha capito la mia buona fede e perchè no la mia ingenuità, non c'è da vergognarsi. La mia è stata una scelta professionale e va rispettata, può aver ferito la sensibilità di qualcuno, ma il legame con il Friuli è rimasto forte, nei due anni in cui sono rimasto qui ho creato amicizie forti, anche quando ero a casa sono tornato più volte in visita perchè è una terra che mi piace. Sullo staff Bacci è stato l'unico giocatore che mi ha picchiato ancora prima che cominciasse una partita, mi diede una botta sul petto che ancora mi ricordo. Siamo rimasti in contatto, ha lavorato in D, poi in B portoghese da primo per tre anni, è stato assistente di Lucesco tra PAOK e Arabia, quest'anno ha rescisso e abbiamo deciso di intraprendere un percorso insieme. Andrea è una piacevole scoperta fatta a Viareggio.Per il Match Analyst ho grande rispetto di Andreazzoli, l'ho incotrato e ci ho parlato di calcio, quando c'è stata la necessità l'ho chiamato è stato .

Adesso si gioca contro squadre importanti:
"Questo campionato può sempre riservare sorprese, non è come una volta dove le prime otto erano ingiocabili. Il menù è ricco (ride in riferimento al calendario), dobbiamo farci trovare pronti".

Da tanto tempo a Udine non si viveva una situazione del genere:
"Da giocatore sei triste, il giocatore viaggia per emozioni, o vanno a 100 o a 0, ora sono a 0, il mio compito è fargli capire che si può andare a step e ricominciare a macinare andando verso il 100".

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