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Yamal in campo mai dopo le 23, cosa dice la legge sul lavoro minorile in Germania e cosa rischia la Spagna

La normativa in vigore in Germania vieta l’utilizzo fino a tardi degli atleti minorenni

Lamine Yamal fa sempre parlare di sé. Non solo per il suo talento cristallino o per la clausola ‘monstre’ di un miliardo di euro con cui il Barcellona lo ha blindato. Stavolta il suo nome è salito agli onori della cronaca per una vicenda davvero curiosa: la Spagna non può utilizzarlo in Germania, dove stanno disputando gli Europei, oltre le 23. Questo perché in territorio tedesco vige una legge sul lavoro minorile che vieta ai ragazzi sotto i 18 anni (Yamal ne compirà 17 il prossimo 13 luglio, ndr) di lavorare dopo le 20. Agli atleti minorenni è concessa una proroga che gli consente di restare attività fino alle 23, inclusi però anche gli impegni post partita con i media.

In campo finora al massimo fino alle 22.30

Fino a questo momento il ct Luis de la Fuente è stato attentissimo a non sgarrare: se non c’erano problemi contro la Croazia (match iniziato alle 18), contro l’Italia, visto che la gara iniziava alle 21, lo ha tenuto in campo fino al 71’ (erano circa le 22.30). Ora il problema si riproporrà stasera nel match con l’Albania che prenderà in via di nuovo alle 21. La federcalcio spagnola sta provando a strappare in questi giorni una deroga al governo tedesco.

La Spagna rischia solo 30mila euro di multa

Ma cosa accadrebbe alla Spagna se violasse la normativa, si è chiesta la ‘Bild’ che ha provato a far luce sulla questione. Nessuna sanzione sportiva ma solo una multa da 30mila euro. E a questo punto, visto che tra pochi giorni inizieranno le gare da dentro o fuori, è probabile che la federazione iberica paghi volentieri anche un conto salato pur di tenere in campo un ragazzo in grado, con una giocata, di fare fino all’ultimo la differenza.

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