Donaueschingen – Nella Foresta Nera non passa un giorno senza almeno un refrigerante scroscio di pioggia, ma il gran caldo è arrivato lo stesso anche nel quartier generale di Donaueschingen, dove la Spagna ha quasi ultimato la sua preparazione in vista della sfida di domenica notte contro la Georgia ed è pronta a mettersi in viaggio per raggiungere Colonia: distante un paio d’ore. Ha recuperato pure Jesus Navas e in dubbio rimangono dunque soltanto Nacho e Ayoze, che nella peggiore delle ipotesi faranno il tifo per i compagni dalla tribuna. La Nazionale di Luis de la Fuente è l’unica aver superato a punteggio pieno la prima fase (vittorie su Croazia, Italia e Albania) e non ha ancora subito nemmeno un gol: due dati statistici che – bando alla scaramanzia – hanno già accelerato la trattativa fra la federcalcio iberica e i giocatori per la sempre scorbutica questione dei premi, che non erano stati viceversa previsti per la scontata qualificazione agli ottavi di finale. Morata e compagni hanno fatto finora solo il loro dovere e non avevano accampato di conseguenza pretese. Da adesso in poi però si fa sul serio ed è arrivato per la squadra il momento di battere cassa, in un clima peraltro estremamente disteso grazie agli ottimi risultati ottenuti nelle prime gare disputate in Germania: tre esami superati in scioltezza.
La vittoria sulla Georgia vale 100mila euro a testa
Nessuno ha convinto finora come la Spagna e per questo nel ritiro di Donaueschingen è stato concordato con naturalezza pure il premio per il successo finale agli Europei: 435 mila euro a testa per ciascuno dei 26 giocatori del gruppo di De la Fuente. Ma la già meno complicata qualificazione per i quarti di finale garantirà a tutti i componenti della squadra un bonus non trascurabile di 100 mila euro. Il presidente della Federazione iberica, Pedro Rocha, non ha avuto problemi ad approvare le richieste economiche avanzate da Alvaro Morata, nel suo ruolo di leader e portavoce dello spogliatoio. La Rfef (equivalente della Figc italiana) ha del resto incassato dall’Uefa 9.25 milioni per la partecipazione alla fase decisiva del torneo in svolgimento in Germania, un altro milione e mezzo per il passaggio agli ottavi e un milione aggiuntivo per ognuna delle tre vittorie ottenute contro Croazia, Italia e Albania. L’approdo ai quarti può valerne ulteriori 2.5 e l’importo complessivo in caso di vittoria della Coppa frutterebbe 28.25 milioni. Rientra dunque nella logica che una fetta della ricca torta sia stata promessa ai protagonisti in campo da parte della dirigenza.
Spada di Damocle sul presidente Rocha
La vittoria degli Europei sarebbe oltretutto un toccasana per il calcio spagnolo anche a livello politico e di immagine, per il concreto rischio di una sospensione che incombe sul presidente a interim Rocha: messo sotto processo dal Tribunale Amministrativo dello sport iberico con l’accusa di avere ritardato in maniera scorretta lo svolgimento delle nuove elezioni e costretto ora a presentare la sua memoria difensiva entro dieci giorni. Uefa e Fifa seguono con attenzione la vicenda e mercoledì scorso hanno chiesto dei dettagliati chiarimenti alla delegazione della Spagna, nel corso di una riunione molto riservata che s’è svolta in Germania. Le istituzioni non vogliono che ci siano ombre di alcun genere sulla manifestazione e in bilico c’è pure la candidatura avanzata da Madrid per l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2030. Non ci sarà invece alcuna ripercussione sulla squadra di De la Fuente, concentrata solo sull’imminente sfida degli ottavi di finale. Alla Georgia ha segnato il suo primo gol con la maglia della Nazionale il talentino Lamine Yamal, nello scorso ottobre. A Colonia cercherà di ripetersi in una sfida ancora più importante: la caccia al titolo sta per ricominciare.