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Francia-Belgio 1-0: ai Bleus serve un colpo di fortuna, ai quarti con una autorete di Vertonghen

Bleus più incisivi dei belgi. La svolta con l’entrata di Kolo Muani (fuori Thuram): da un suo tiro scaturisce la sfortunata deviazione del difensore

DÜSSELDORF – L’Inghilterra, almeno, i quarti se li è guadagnati con la prodezza di un campione. La Francia, invece, solo grazie un colpo di fortuna, cioè la deviazione involontaria di Vertonghen su un tiro innocuo di Kolo Muani a cinque minuti dalla fine di una partita che il Belgio, senz’altro inferiore per valori individuali, aveva giocato molto meglio in ogni aspetto. Ai belgi non resta che il loro annoso rosicamento, il “seum”, perché neanche stavolta sono riusciti a battere i francesi in un torneo e anche stavolta è toccato loro assistere alle feste di chi non avrebbe meritato di festeggiare. La Francia continua a non avere un gioco degno di questo nome e Mbappé è evidentemente limitato da quella maschera con cui non si sente a proprio agio, ma almeno continuano a funzionare la fase difensiva (Maignan ha finora incassato un solo gol, sul rigore) e gli aiuti dal cielo.

«La cronaca della gara»

Tedesco, il penultimo dei ct italiani ancora in corsa, aveva tirato fuori Belgio dalla desolazione di tre partite grigie e noiose scegliendo la formazione più offensiva possibile contro la squadra che probabilmente l’avrebbe costretto a difendere di più. Se l’è giocata bene: accanto a Lukaku ha messo un’altra punta pura, lo scattante Openda, le due ali le ha arretrate a centrocampo e nel cuore della squadra ha innestato De Bruyne, che stando un po’ più indietro del solito ha toccato molti più palloni. È stato un azzardo, perché con cinque giocatori offensivi e il solo Openda (per altro delegato ai raddoppi di marcatura su Mbappé) a smazzarsi il lavoro sporco, il rischio era quello di esporre il fianco al talento offensivo della Francia, ma Tedesco ha calcolato bene i rischi e soprattutto non ha sopravvaluto i francesi, bensì soppesato piuttosto i loro difetti: sapeva del loro palleggio lento a centrocampo e della prevedibilità della manovra se la palla non arriva a Mbappé (sostanzialmente ingabbiato tra Castagne, Faes e Onana) e ha chiesto ai suoi un sacrificio collettivo nei ripiegamenti.

Tedesco toglie gli spazi ai francesi

Così il Belgio ha mantenuto le tre linee di gioco molto strette, ha intasato gli spazi e appena ha potuto ha sfruttato le aperture di De Bruyne per i tre velocisti della ripartenza, Carrasco, Openda e Doku (il lavoro di Lukaku era fare la sponda). I Diavoli Rossi non hanno creato grandi pericoli a Maignan, nel primo tempo spaventato solamente da una velenosa punizione di De Bruyne che ha dovuto respingere coi piedi, però hanno tenuto in costante allarme la Francia e soprattutto incassato l’approvazione de loro tifosi, durissimi nelle lamentele dopo il pareggio con l’Ucraina ma ieri di nuovo entusiasti della loro nazionale e soprattutto così diversi dai perplessi francesi, che dopo più due settimane di torneo non hanno ancora capito cos’abbia in testa Deschamps.

L’indecifrabile Deschamps

Anche qui a Düsseldorf la Francia è stata indecifrabile. Didier ha silurato Dembélé e cambiato di nuovo la posizione di Griezmann, ma la manovra non ne ha tratto giovamenti, nonostante i progressi di Tchouaméni in regia. A far gioco è stato spesso Koundé sulla destra, difensore puro poco votato alla spinta e alla fin eletto migliore in campo (e questo l dice lunga sulla prestazione dei Bleus), ma la cifra del gioco francese è la routine. Tolto qualche tiro da fuori, per spaventare Casteels ci sono voluti tre quarti d’ora e uno slalom ostinato di Mbappé, che ha poi messo sul destro di Tchouaméni una palla finita fuori di poco.

Decisivo l’ingresso di Kolo Muani

Il mediano del Real ha anche aperto le ostilità nel secondo tempo con una botta dal limite che ha costretto Casteels alla parata in tuffo. La Francia è tornata in campo più decisa, cercando di praticare un gioco più svelto e per un quarto d’ora ha tenuto il Belgio sotto scacco, anche se al 61’ c’è voluto uno straordinario recupero di Théo Hernandez per fermare Carrasco lanciato verso Maignan. Tedesco aveva comunque già intuito che occorreva irrobustire la squadra, così ha puntellato il centrocampo con Mangala, passando al 4-2-3-1 e ricavandone due occasioni da rete con le sventole di Lukaku (71’) e De Bruyne (83’), sulle quali Maignan si è esibito al meglio. Il Belgio si era dunque ripreso il controllo del gioco, ma in questo Europeo la fortuna premia il più forte, non chi se lo merita: in un momento stagnante della partita, un tiro di innocuo di Kolo Muani (unico cambio di Deschamps, ma è un azzardo dire che l’abbia azzeccato) è cozzato contro Vertonghen e ha spiazzato Casteels, consegnando alla Francia una vittoria ingiusta e lasciando i belgi a tormentarsi nella loro inscalfibile frustrazione nei confronti del cugino ricco. E fortunato.

Francia (4-3-3) Maignan 7 – Koundé 7 Upamecano 6.5, Saliba 7, Hernandez 6.5 – Kanté 6, Tchouaméni 6.5, Rabiot 5 – Griezmann 5, Thuram 5 (17’ st Kolo Muani 6), Mbappé 6. Ct Deschamps 5.5.

Belgio (4-4-2) Casteels 6.5 – Castagne 6 (43’ st De Ketelaere sv), Faes 6.5, Vertonghen 6.5, Théate 6 – Carrasco 6 (43’ st Lukebakio sv), Onana 6.5, De Bruyne 7, Doku 6.5 – Lukaku 5.5, Openda 6 (19’ st Mangala 6). Ct Tedesco 6.5.

Arbitro: Nyberg 6.5 (Sve).Rete 39’ st Vertonghen (aut.)

Note: ammoniti Tchouaméni, Griezmann, Rabiot, Tedesco, Vertonghen, Mangala. Spettatori 46.810.

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