STOCCARDA – Alla fine di una partita che non finiva mai, con l’ultimo disperato assalto tedesco al sesto minuto di recupero del secondo supplementare, la Germania si è messa a fissare il vuoto e si è sciolta in lacrime. In semifinale ci va la Spagna, che ha spezzato l’equilibrio con una riserva, Merino, quando ormai il 120’ stava arrivando e i rigori erano dietro l’angolo.
Paura, cuore e bellezza
È andata così, poteva andare in qualsiasi altra maniera e l’unico dispiacere è che una delle due squadre più belle del torneo abbia dovuto salutare, e con lei salutano campioni come Kroos, all’ultima partita della vita, Kimmich, Wirtz e Musiala, stasera però deludente. Spagna e Germania hanno dato uno spettacolo diverso sa quello che si aspettava: non giochetti e lustrini, non dribbling svolazzati e tocchi delicati ma cuore, polmoni e un’umanissima paura. In questi casi, spesso vince chi ne ha di meno. È stata una partita di bellezza ruvida, di cui non non perdersi neanche un attimo.
La cautela delle due squadre
Le due squadre avevano cominciato in maniera sfacciata, un’azione di qua e una di là, senza respiro, ma piano piano si sono liberate della loro natura, come se il pensiero di prendere una fregatura stesse cominciando a sovrastare tutto il resto, e si sono fatte molto circospette. Tanto i tedeschi quanto gli spagnoli hanno cominciato a preferire la prudenza al coraggio, rifugiandosi in un possesso palla rassicurante: se nel primo quarto d’ora a ogni occasione buona tutti verticalizzavano, dopo il pallone ha avanzato a colpi di tocchetti, con estrema cautela. Tutti volevano avere le spalle coperte.
La partita
La Spagna ha subito perso Pedri, steso da Kroos dopo 4’ e costretto a uscire, in lacrime, dopo altri 4’: al suo posto Olmo, con cui era stato in ballottaggio fino all’ultimo. Kroos non è stato ammonito, benché sarebbe stato giusto farlo, mentre Rüdiger e Le Normand si sono meritati cartellini pesanti: entrambi erano diffidati, sorte che nel corso della gara capiterà anche ad Andrich, Mittelstädt e Carvajal. Il dispositivo della Germania per bloccare le ali spagnole ha funzionato, soprattutto grazie ai profondi rientri di Musiala e specialmente di Sané che però hanno così perduto smalto in attacco. La Germania si è appoggiata su Havertz, che al 21’ ha girato di testa un cross di Kimmich e al 37’ ha concluso dopo un lancio profondo di Rüdiger: entrambe le volte, Unai Simon ha bloccato il pallone. La Spagna, che in avvio era stata molto più spigliata, si è accontentata di colpire da fuori: il più pericoloso è stato Olmo al 39’. Neuer ha respinto.
Nell’intervallo Nagelsmann ha rinnegato le scelte di partenza, rimettendo i titolari originali: Andrich per Can e Wirtz per Sané, mentre De la Fuente ha tolto l’ammonito (e incerto) Le Normand. I tedeschi hanno ricominciato in maniera stranamente distratta, lasciando subito a Morata la libertà per una conclusione nell’area piccola (finirà alta) e alla Spagna intera quella per un’azione costruita comodamente in quattro tocchi senza nessuna opposizione: da Laporte a Morata, da Morata a Yamal e da Yamal a Olmo, libero di colpire al limite dell’area.
A quel punto, il tappo della prudenza è saltato e la Germania ne ha fatto sostanzialmente una questione di cuore: Nagelsmann ha buttato nella mischia Füllkrug e palloni su palloni in area, ma sono state soprattutto le invenzioni di Wirtz a scuotere i tedeschi. Al 70’ Andrich ha impegnato severamente Simon dalla distanza, al 72’ Havertz , da 40 metri, non ha centrato la porta vuota, al 78’ Füllkrug ha colpito il palo in acrobazia su assist di Wirtz e nonostante Nacho fosse abbarbicato alla sua maglia: se si fosse lasciato andare, sarebbe stato rigore. La Spagna non ha più saputo far nulla se non barricarsi, ma non poteva scamparla: quando oramai il novantesimo incombeva, Kimmich è riuscito a fare da sponda sull’ennesimo cross indirizzando la palla verso Wirtz, che l’ha infilata in porta colpendo di controbalzo.
I supplementari
Nel primo supplementare ci hanno provato Oyarzabal e ancora Wirtz, un paio da volte, ma è stata della Spagna l’azione buono Olmo: dalla trequarti sinistra ha visto l’inserimento di Merino e pennellato il lancio perfetto, che il basco della Real Sociedad ha messo in porta di testa. La Germania ci ha provato fino all’ultimo secondo, ma niente: in semifinale va la Spagna, senza due squalificati, Le Normand e Carvajal (espulso per doppio giallo). Inutile dire che l’arbitro Taylor è stato il peggiore in campo.
Spagna-Germania 2-1 (0-0)Spagna (4-3-3) Unai Simon 7.5 – Carvajal 7, Le Normand 5 (1’ st Nacho 5.5), Laporte 6.5, Cucurella 5.5 – Pedri sv (8’ pt Olmo 8), Rodri 6.5, Fabian Ruiz 6.5 (12’ pts Joselu sv) – Yamal 6.5 (18’ st Ferran Torres 5.5), Morata 5.5 (35’ st Oyarzabal 6), Williams 6 (35’ st Merino 7.5). Ct De la Fuente 7.5.Germania (4-2-3-1) Neuer 6 – Kimmich 7, Rüdiger 5, Tah 6.5 (35’ st Müller 5.5), Raum 6 (12’ st Mittelstädt 6) – Can 5 (1’ st Andrich 6), Kroos 5.5 – Sané 6 (1’ st Wirtz 7.5), Gündogan 6.5 (12’ st Füllkrug 7), Musiala 5.5 – Havertz 6.5 (1’ sts Anton 5). Ct Nagelsmann 5.5.Arbitro: Taylor (Ing).Reti: 8’ st Olmo, 44’ st Wirtz, 15’ sts MerinoNote: espulso Carvajal al 21’ sts.Ammoniti Rüdiger, Raum, Le Normand, Andrich, Kroos, Mittelstädt, Ferran Torres, Unai Simon, Schlotterbeck, Wirtz, Rodri, Fabian Ruiz, Undav.Spettatori 54.000.