Amburgo – Quando Erdogan ha parlato del caso Demiral, l’Uefa non aveva ancora squalificato per due giornate il difensore, giudicato colpevole di un gesto politico, “il saluto del lupo” dell’organizzazione estremista dei Lupi Grigi (legata agli alleati politici del Sultano, il partito ultranazionalista Mhp) durante l’ottavo di finale vinto dalla Turchia sull’Austria. Ma Erdogan non ha comunque esitato a cavalcare l’onda dell’indignazione popolare con due paradossi: “Qualcuno critica i tedeschi perché hanno le aquile sulle loro maglie? O i francesi perché hanno un gallo come simbolo? Demiral ha solo mostrato il suo entusiasmo per l’immagine del lupo”. Così ha caricato di evidenti significati politici la partita di Berlino con l’Olanda.
Erdogan allo stadio per la sfida con l’Olanda
Sfiorata la crisi diplomatica con la Germania, che aveva chiesto all’Uefa di punire il gesto di Demiral per festeggiare il suo secondo gol all’Austria, Erdogan ha confermato l’intenzione di essere allo stadio: “Il nostro ministero degli Esteri ha convocato i funzionari tedeschi e si stanno prendendo le misure necessarie. Speriamo di vincere con l’Olanda e di passare il turno: è l’unica cosa che conta. Se non succede nulla di straordinario, ci sarò”. La sua presenza in tribuna all’Olympiastadion, ora che è arrivata la squalifica di Demiral, trasforma questo quarto di finale dell’Europeo in un ulteriore fatto politico. Se davvero i tifosi turchi allo stadio faranno ancora il saluto del lupo durante l’inno nazionale, come il principale gruppo ultrà ha chiesto via social, sarà inevitabile verificare la reazione del presidente della Repubblica e dei calciatori stessi.
Una partita trasformata in battaglia diplomatica
Con la semifinale dell’Europeo in ballo, la partita si preannunciava come una festa sia per la comunità turca, che in Germania vanta oltre tre milioni di residenti, sia per la tifoseria olandese, la più numerosa e chiassosa in questa trasferta tedesca. Ora invece la battaglia diplomatica — Ankara ha convocato l’ambasciatore tedesco, Berlino l’ambasciatore turco — e le polemiche sono ormai impossibili da frenare: “La squalifica ha rafforzato la tendenza al pregiudizio contro gli stranieri in alcuni Paesi europei”, scrive il ministero degli Esteri di Ankara.
Il caso Daku come precedente a Euro 2024
La Federcalcio turca ha preannunciato il ricorso al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport, ma secondo il regolamento non è possibile per le squalifiche fino a due giornate. L’Uefa ha deciso la sospensione «per il mancato rispetto dei principi generali di condotta, per la violazione delle regole basilari di buona condotta, per l’utilizzo di eventi sportivi per manifestazioni di carattere non sportivo e per il discredito verso il calcio». Analogo provvedimento era stato preso contro il calciatore albanese Daku, per cori nazionalisti nella partita con la Croazia.
Demiral eroe della comunità turca di Berlino
Nel frattempo Turchia-Olanda è stata classificata dalla polizia come evento ad altissimo rischio: tremila agenti di rinforzo per l’emergenza, non solo nell’area attorno all’Olympiastadion, ma anche in tutta la città, dove la comunità turca viene censita in oltre 200 mila persone, e in particolare sul Kurfürstendamm, dove sfilano per i festeggiamenti le auto con le bandiere con la mezzaluna, e nei quartieri di Kreuzberg e Neukölln, dove di norma si radunano i tifosi turchi nei bar e nei pub per seguire le partite. Per loro Demiral è diventato un eroe: si preparano a esporre gli striscioni col suo volto.