Questo sito contribuisce alla audience di
 

Emendamento Mulè, la retromarcia di Abodi: riforma svuotata dalla minaccia dell’Uefa

L’Italia rischiava di perdere l’Europeo 2032. L’emendamento passa ma in versione light

Le urla dagli uffici arrivavano fino ai corridoi, mentre il ministro Abodi si guardava intorno come a chiedersi in che incubo fosse finito. L’epilogo dell’emendamento Mulè, quello che doveva dare più autonomia alla Lega Serie A, ha i contorni grotteschi della farsa. Quel testo doveva essere quasi un golpe: nasceva – su impulso della Lega Serie A e sostenuto dal senatore Claudio Lotito – per togliere alla Federcalcio il controllo sull’intero mondo del calcio italiano, persino sui processi sportivi, e dare finalmente più peso politico alla Serie A. È finita con un testo riformulato, che quei propositi li lascia vaghi. Dice che la rappresentanza politica delle singole leghe (Serie A, Serie B, Lega pro) deve tener conto di quanto contribuiscono economicamente al sistema. Quindi: più peso alla Serie A. Ma a fissarne i termini sarà proprio quella Figc che doveva neutralizzare.

La lettera dell’Uefa

La paternità del testo originario, più che di Mulè, era della commissione di saggi a cui il presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini aveva affidato la missione di preparare un documento con interventi normativi per dare autonomia alla Serie A. Ma il documento prodotto, poi diventato emendamento a firma Mulè, non era piaciuto nemmeno al Quirinale. E ha convinto – per non dire costretto – la Uefa a scrivere una lettera di fuoco che, alla fine, ha imposto al governo la retromarcia. Una lettera in cui ricordava alla politica che spogliare una federazione della propria autonomia può portare alla sua sospensione. Quindi, a perdere il diritto per le squadre italiane di partecipare alle coppe europee. E non solo: “Rischiate di perdere l’Europeo del 2032”.

Ceferin e il colloquio con Abodi

Ecco, l’Europeo del 2032: quando il 29 giugno l’Italia si è fatta buttar fuori da Euro 2024, Ceferin, discusso presidente Uefa, ha preso da parte il ministro per lo Sport Abodi per parlargli di una questione urgente. Ossia l’emendamento Mulè e i rischi che correvano le squadre italiane. Magari, senza pratiche più urgenti come quell’emendamento, avrebbe potuto chiedere altro. Ad esempio: a che punto è l’Italia nella scelta delle 5 città in cui giocare l’Europeo che dovrebbe ospitare nel 2032? Perché in 9 mesi, da quando a inizio ottobre è stata designata come Paese ospitante insieme alla Turchia – non è stato fatto assolutamente nulla? Colpa della Federcalcio? O il governo non ha interesse nell’evento? La politica sta pensando a norme per favorire la realizzazione di nuovi impianti sportivi? Ha intenzione di destinare fondi (qui la risposta la conosciamo: no)? E soprattutto: che fine hanno fatto il coordinatore del procedimento di scelta delle città e la norma per snellire le procedure per nuovi stadi? Annunciate mesi fa e mai avviate.

Il rischio di perdere l’Europei del 2032

Tra poco più di due anni, a ottobre 2026, l’Italia dovrà presentare il dossier completo. E se completo non sarà, perderà la co-organizzazione, lasciando l’intera manifestazione alla Turchia. Magari di questo avrebbe voluto parlare Ceferin ad Abodi. L’ennesima occasione persa.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Spagna, hotel da 500 euro a camera e sushi dopo la partita. Ma il segreto del successo è un allenamento con le sneakers

Ven Lug 12 , 2024
Viaggio nel ritiro di Donaueschingen, ai margini della Foresta Nera, dove la Roja prepara la finale contro l’Inghilterra. Al servizio dei calciatori uno psicologo, macchinari da 200 mila euro e un ct che lascia libera la fantasia dei suoi talenti

Da leggere

P