BERLINO – Una coppa non gli cambierebbe la vita, come può cambiarla a quest’uomo distinto di 63 anni, con una carriera spesa tutte dietro le quinte e finito soltanto adesso all’onor del mondo, scaraventato sul palcoscenico della popolarità globale che però quasi non lo sfiora: “No, se vincessimo la finale nella vita non succederebbe nulla e voi direste che sono un uomo noioso”, sorride Luis de la Fuente, ct della Spagna. “In verità sono un gladiatore, vengo dalla terra, dall’arena. So che cosa vuol dire combattere. Ciò che mi piace di più è vedere la gente felice: nel caso, sarò contento per i giocatori e per il Paese. Io sono soddisfatto di quello che già ho. Se arriverà qualcosa in più, lo valuterò. Il calcio è una cosa molto importante, ma nella vita ce ne sono di più importanti ancora”. Come la fede: “Prego tutti i giorni, ma non sono superstizioso neanche un po’”.
Godersi la finale
La Spagna arriva alla finale rilassata come lo è stata per tutto il torneo: non ha niente da dimostrare, vuole solamente godersela. “Non cambieremo il nostro stile, che rimarrà di impronta offensiva. I giocatori sanno di poter fare qualcosa che ricorderanno per tutta la vita. Questa squadra ha un grande futuro, ma non farei un paragone con la generazione del 2008-2012: quella, per il calcio spagnolo, è stata mitica”.
L’ultima di Jesus Navas
Questa magari lo diventerà e intanto porta il marchio di Yamal e Williams: “Hanno una maturità impropria per la loro età, ma anche tanto aiuto dai più compagni più esperti”. Uno di loro, Jesus Navas è stato onorato della conferenza stampa della vigilia: il capitano Morata gli ha ceduto il posto perché la finale di Berlino sarà l’ultima partita in nazionale del 38enne terzino del Siviglia, l’ultimo reduce dei trionfi europei del 2008 e del Mondiale del 2010.
La scelte
De la Fuente ha un solo dubbio di formazione e potrebbe risolverlo preferendo Nacho al titolare Le Normand. Indisponibili Pedri e Ayoze, attaccante di scorta. Alla squadra si è aggregato Gavi, che si era rotto i legamenti del ginocchio nel novembre scorso, in Spagna-Georgia. De la Fuente lo ha accolto così: “Fa parte della rosa, è il nostro ventisettesimo convocato”.