C’è già chi, magari esagerando, comincia a chiamarla Spagna 2. Il nuovo Como di Cesc Fabregas, al di là di colpi Varane (ad un passo) e Belotti (ufficiale) e ai sogni proibiti Martial e Depay, sta iniziando ad acquisire un’anima simile a quella del proprio allenatore. Complici l’ambizione della proprietà indonesiana e il fascino dell’ex campione del mondo, in tanti spagnoli stanno sposando il progetto del club lariano. I primi due che hanno detto sì sono una vecchia conoscenza del calcio italiano, il 41enne Pepe Reina, ex portiere di Napoli e Lazio, e il terzino sinistro Alberto Moreno, svincolatosi dopo aver disputato gli ultimi 5 anni nel Villarreal. Il prossimo sarà il portiere titolare, l’ex romanista Pau Lopez, proveniente da Marsiglia. Quindi sarà la volta di Rodri Sanchez, fantasista del Betis: c’è accordo sui 6 milioni richiesti dal club andaluso, all’inizio della settimana la dirigenza lariana, che è già in Spagna, incontrerà la controparte per chiudere l’affare. E non è detto che finisca qui visto che siamo appena a metà luglio…
La Fiorentina ha sangue argentino, l’Atalanta tempra olandese
La linea che sta sposando il Como, ovvero creare un gruppo coeso che provenga dalla stessa nazione, non è però una novità. Tante squadre in A hanno avuto la stessa idea. C’è l’esempio della Fiorentina che in squadra ha già 4 argentini (Martinez Quarta, Infantino, Nico Gonzalez e Beltran) e si appresta ad abbracciare il 21enne Nicolas Valentini, prelevato dal Boca Jrs. C’è poi l’Atalanta che ha creato in rosa un piccolo gruppo di olandesi (Koopmeiners, Bakker, de Roon, Hateboer). Il Bologna proprio in questi giorni ha fatto scoprire a tutta Europa i propri gioielli svizzeri Aebischer, Freuler e Ndoye. La Juventus, malgrado gli addi a Alex Sandro e Kaio Jorge e la bocciatura di Arthur, conserva sempre 3 brasiliani visto l’arrivo di Douglas Luiz che andrà a far compagnia a Bremer e Danilo. La Lazio ha salutato Luis Alberto ma in rosa mantiene 3 spagnoli: Gila, Patric e Pedro.
Lecce, Milan e Parma con un’anima francese
Nel Lecce multietnico prevale soprattutto un’anima francese (Oudin, Gendrey, Blin, Kaba e, ultimo arrivato, Pierret), esattamente come nel Milan (Maignan, Theo Hernandez, Kalulu e Adli) che, salutato Giroud, potrebbe incrementarla ulteriormente visto il pressing su Fofana del Monaco e il sogno Rabiot. Infine anche il neopromosso Parma ha scelto la stessa lingua: i transalpini in gruppo per ora sono 5 (Coulibaly, Hainaut, Bonny, Cyprien e Buayi-Kiala, di rientro dal prestito all’Auxerre) ma c’è voglia di salire a 6 con l’acquisto di Laurienté dal Sassuolo.