“Frasi razziste? L’Argentina non deve chiedere scusa”. La festa dei calciatori argentini per la vittoria della Coppa America rischia di diventare un caso diplomatico. Il presidente Javier Milei ha licenziato Julio Garro – sottosegretario allo Sport dell’Argentina – per aver chiesto al capitano Lionel Messi di scusarsi per il coro razzista e transfobico sui giocatori francesi cantato in pullman dopo la vittoria del torneo. “L’ufficio del presidente riferisce che nessun governo può dire cosa commentare, cosa pensare o cosa fare alla Nazionale argentina, campione del Mondo e due volte vincitrice della Coppa America, o a qualsiasi altro cittadino. Per questo motivo Julio Garro cessa di essere sottosegretario allo Sport della Nazione”. Questo il messaggio ufficiale rilasciato su X da Milei. Non certo una novità del suo repertorio. Qualche mese fa aveva vietato di adottare il linguaggio inclusivo nell’ambito della pubblica amministrazione.
Lo stesso presidente che in passato aveva accusato papa Francesco di essere “un comunista che incarna il male” e che, durante un comizio, aveva affermato di non voler “provare vergogna per essere bianco, biondo e con gli occhi azzurri”. Nel frattempo l’ex capitano e portiere dei Bleus Hugo Lloris ha descritto l’episodio come un “attacco ai francesi”.
Il caso diventa politico, e Fernandez si scusa
La stessa Federcalcio francese ha denunciato l’episodio alla Fifa, sollecitata anche dal ministro dello Sport Amelie Oudea-Castera. Intanto Enzo Fernandez, il centrocampista del Chelsea autore della diretta Instagram in cui ha intonato la canzone insieme ai compagni, ha presentato le sue scuse via social: “Le mie scuse più sincere per un video postato sul mio account durante le celebrazioni per la vittoria della Coppa America. Il coro conteneva frasi altamente offensive e non ci sono assolutamente scusanti per questo. Sono contrario a ogni forma di discriminazione e mi scuso per essermi lasciato trasportare dall’euforia dei festeggiamenti. Quel video, quel momento, quelle parole, non rispecchiano il mio carattere o i miei valori. Sono profondamente dispiaciuto”. Ma cosa recita esattamente il testo della canzone? “Giocano per la Francia ma vengono dall’Angola, la madre è nigeriana, il padre cambogiano, ma il loro passaporto è francese”. Il coro è stato cantato da alcuni tifosi già nel 2022, in occasione della finale mondiale in Qatar tra Argentina e Francia. Il bersaglio del riferimento transfobico è Kylian Mbappé, definito come “uno a cui piacciono i trans”. In particolare, la nuova stella del Real Madrid viene presa di mira per la sua frequentazione la modella francese Ines Rau. Mentre la Fifa ha confermato di stare indagando sulla vicenda, il Chelsea ha avviato un procedimento disciplinare interno contro Fernandez, criticato anche dai suoi stessi compagni di club. Tra questi proprio il francese Wesley Fofana, che sui social ha scritto: “Il calcio nel 2024: razzismo senza freni”.