MILANO – A tre settimane dall’inizio del campionato di Serie B, non c’è ancora un accordo fra la Lega e i broadcaster per la trasmissione delle partite. I dialoghi fra l’associazione delle squadre e le tv vanno avanti da mesi e proseguiranno nei prossimi giorni. La quadra ancora si cerca. Una certezza: i diritti non saranno più assegnati “per piattaforma” ma “per prodotto”. In pratica, Sky non dovrà pagare due volte se intende trasmettere le gare sia sul satellite sia in streaming.
Il vecchio accordo
Nel vecchio accordo triennale, scaduto lo scorso 30 giugno, la Serie B poteva contare su 43 milioni di euro in totale a stagione per i diritti tv. Di questi, 28 milioni li garantiva Sky, in base al fatto che il bando fosse stato previsto “per piattaforma”: satellite più streaming. Altri 12 arrivavano da Dazn e dal mercato internazionale, inizialmente affidato a Helbiz, che dopo due stagioni ha però smesso di pagare ed è uscita dall’affare, dovendo affrontare una grave crisi interna.
I piani di investimento di Sky e Dazn
Le vecchie condizioni sono state ritenute non soddisfacenti dai broadcaster. Dazn ha affrontato un importante investimento per trasmettere tutte le gare di Serie A, Sky, che del massimo campionato può fare vedere tre partite per ogni giornata, ha invece investito molto per i diritti della nuova Champions League, che comincerà proprio in questa stagione. Per questo, l’intenzione degli operatori è di non svenarsi per la Serie B anche se, come vedremo, gli ascolti sono in crescita e il campionato presenta al via tante piazza importanti.
Dai diritti tv dieci milioni in meno
La prima offerta al mercato per un nuovo accordo sulla trasmissione dei diritti della Serie è andata deserta. Anche le consultazioni dirette non hanno al momento portato alla fumata bianca. Secondo indiscrezioni, Sky e Dazn sarebbero pronte a pagare circa 15 milioni a testa per trasmettere ciascuna tutte le gare del campionato, a cui si aggiungerebbero i proventi dei diritti esteri, che la Lega di Serie B gestisce in proprio dopo l’uscita di scena di Helbitz. Se queste cifre saranno confermate, la B perderebbe complessivamente una decina di milioni rispetto all’accordo del triennio appena concluso.
L’audience in crescita
Per il prossimo triennio, tenendo conto anche della quota di mutualità trasferita dalla Serie A, la B vedrebbe calare di quasi un quarto i proprio ricavi da diritti tv. Questo nonostante l’audience sia in crescita. Il portale online Calcio e Finanza rileva come “l’ascolto medio del campionato di Serie B ha superato quota 600mila persone a giornata, consolidando il dato della stagione precedente (fino al 2022/23 era a 450mila e in epoca pre covid a 250 mila). Mentre l’ascolto medio di playoff e playout è stato invece di quasi 2,6 milioni, anche questo un dato in aumento”. Bisogna vedere se la tendenza sarà confermata anche nel primo anno della super Champions progettata dalla Uefa, probabilmente destinata ad attrarre gran parte dell’attenzione del pubblico del calcio.