Ritorno al Viola Park. Dopo la tournée inglese, Raffaele Palladino e i suoi hanno preso di nuovo confidenza col centro sportivo e con temperature decisamente differenti rispetto al fresco ritiro tra Preston e Kingston upon Hull. Questione d’abitudine, in fondo. Anche perché tra due settimane esatte si alzerà il sipario sulla nuova stagione della Fiorentina: la trasferta sul campo del Parma, neo promossa, e i primi verdetti del campo. Quelli che contano davvero, al di là delle parole, dei rumors, delle supposizioni.
Nel primo allenamento dopo il giorno libero concesso ai suoi, il tecnico ha potuto abbracciare anche Martinez Quarta che ha anticipato il rientro dalle vacanze per farsi trovare pronto al momento opportuno. L’argentino si sta allenando in maniera individuale, come da tabella di marcia dopo le visite mediche e i test di rito. Insieme a lui anche Amrabat, che invece tende l’orecchio verso eventuali voci di mercato che lo riguardino. Tra i viola e il Parma altre tre amichevoli per testare, provare ma soprattutto trovare la condizione migliore possibile. Domani al Viola Park la sfida al Montpellier, il giorno dopo la gara sul campo del Grosseto e infine tra una settimana esatta la trasferta a Friburgo. Poi i sette giorni che porteranno alla prima di campionato, in attesa che venga svelata anche l’avversaria nei playoff di Conference League (andata il 22 agosto, ritorno una settimana dopo) per l’accesso alla competizione.
Insomma, calendario che si fa fitto e con appuntamenti davvero delicati. Per questo Palladino si attende innesti il prima possibile, specie a centrocampo. Accordo che pare a un passo quello per Tanner Tessmann: ieri con gli Stati Uniti è stato eliminato dalle Olimpiadi (4-0 per il Marocco) e dunque pronto per prendere in mano il suo futuro. Alcune commissioni con gli agenti hanno rallentato una trattativa che però pare vicina al capolinea, anche se dall’America raccontano di un inserimento a sorpresa della Roma che vorrebbe approfittare di questa situazione di stallo. Occhio a Edoardo Bove, di proprietà della Roma, che i viola seguono da tempo.
Se lunedì sarà una giornata decisiva per il destino di Nico Gonzalez, con l’argentino che incontrerà la dirigenza viola, ecco che nel frattempo il ds Pradè si è tutelato stringendo i contatti per arrivare ad Albert Gudmundsson. Giocatore bloccato in attesa che venga definito il quadro attorno a Nico: Fiorentina infastidita per alcuni atteggiamenti del giocatore, Juventus e Atalanta che osservano da posizione privilegiata.
Capitolo portiere. «Anche qui abbiamo ponderato delle soluzioni e la società sa come intervenire», ha detto Palladino pochi giorni fa rispondendo a una domanda su Terracciano. Riflessioni in corso, che potrebbero portare presto ad alcune mosse. Terracciano si è confermato un portiere affidabile, capace di scalzare sempre i potenziali titolari nelle ultime stagioni. Eppure, per il gioco del tecnico che basa la ripartenza dal basso sull’abilità di palleggio coi piedi dei suoi estremi difensori, non convince del tutto quanto visto anche nelle ultime apparizioni in Inghilterra. Stessa situazione per Christensen, che palesa alcune incertezze. Che fare, dunque? Molto si annida attorno a una scelta: cambiare l’intero pacchetto dei portieri oppure promuovere Tommaso Martinelli come secondo e piazzare davanti al classe 2006 un altro interprete più esperto? Nessuno vorrebbe perdere di vista il talento prodotto del vivaio che ha esordito nell’ultima gara della scorsa stagione a Bergamo. Non solo. I giovani portieri hanno colpito Palladino, per la loro bravura e per quei margini di crescita che fanno ben sperare. Compreso Pietro Leonardelli (anche lui classe 2006), aggregato alla prima squadra in Inghilterra e che a inizio luglio ha firmato il primo contratto da professionista coi viola legandosi fino al 2026. De Gea, Turati e Musso i nomi che girano nelle stanze degli uomini mercato. Il tempo incalza e tante situazioni andranno sciolte. La sensazione è che tutto giri attorno a Nico Gonzalez. Lunedì la giornata da dentro o fuori. Palladino attende, vorrebbe inserire il prima possibile i nuovi innesti nel proprio sistema di gioco. E nel frattempo porta avanti il lavoro sul campo.