Ringraziamo l’Atalanta, che ha rimpiazzato il suo azzurro in frantumi con un altro, puntando comunque sul centravanti della nazionale italiana: perso Scamacca, che dopo l’operazione al ginocchio tornerà a 2025 inoltrato, i nerazzurri hanno puntato dritti su Retegui, alternativa anche per Spalletti (che ne sarà sicuramente contento). In quattro e quattr’otto i bergamaschi hanno aperto e ormai quasi chiuso la trattativa con il Genoa sulla base di 22 milioni. Dei quattro nuovi acquisti dell’Atalanta, due sono nazionali, visto che Gasperini ha puntato su Zaniolo, mentre i due stranieri (Godfrey e Sulemana), sono di fatto solamente rinfozi di complemento. I nerazzurri, che si stanno preparando a giocarsi con il Real Madrid la Supercoppa europea sono, assieme alla Fiorentina e al Napoli, un’eccezione: i viola hanno finora ingaggiato due italiani (Kean e Colpani) e solo uno straniero (Pongracic), così come i partenopei (Buongiorno e Spinazzola oltre a Marin), mantenendo una struttura di squadra sufficientemente nostrana.
Le altre big vanno oltre confine
Le altre big stanno però battendo strade diverse, le solite strade d’oltreconfine: Milan, Inter e Roma hanno comprato solamente stranieri (i giallorossi addirittura sei, cinque dei quali presi direttamente all’estero), mentre Juventus, Lazio e Bologna hanno ingaggiato solamente un italiano su cinque (rispettivamente Di Gregorio, Castrovilli e Cambiaghi). Il Milan potrebbero avere una formazione titolare senza italiani, se riuscirà l’acquisto del terzino destro Emerson Royal, destinato a scalzare Calabria. Lo stesso potrebbe capitare alla Juve, con l’eccezione del portiere: con l’arrivo di Todibo (ieri Giuntoli ha fatto passi avanti per il difensore francese, che il Nizza sta accettando di cedere in prestito con riscatto quasi obbligatorio) e magari quello di Koopmeiners, Motta può tranquillamente fare a meno degli azzurri, anche se Locatelli sta guadagnando la fiducia del tecnico.
Mercato estero più attivo, l’Udinese ne ha presi sette
Resta il fatto che anche in quest’estate di mercato gli stranieri tirano più degli italiani, anche perché in genere a parità di valore tecnico costano meno e vengono considerati più adattabili. L’Udinese ha preso all’estero sette giocatori su sette, il Verona (che già aveva comprato benissimo oltreconfine a gennaio) addirittura otto su otto. D’altronde, anche il mercato internazionale continua ad avere poca considerazione per i nostri giocatori: c’è sempre un’eccezione che conferma la regola, per fortuna, vale a dire i 45 milioni che l’Arsenal ha stanziato per Calafiori (terzo difensore più caro dell’estate dopo il francese Yoro e l’inglese Kilman), la cui esperienza in Premier non può che far bene alla Nazionale. L’unico altro azzurro pagato a peso d’oro è stato Buongiorno, dal Torino al Napoli per 35 milioni, che rappresenta anche l’operazione più onerosa chiusa finora sul mercato interno e la seconda spesa più alta dopo Douglas Luiz, acquistato dall’Aston Villa per 51 milioni e mezzo, 22 dei quali compensati però dalle cessioni di Iling-Junior e Barrenechea.