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Igli Tare: “Stimo Italiano e capisco Thiago: splendido il suo Bologna ma resta un’eccezione”

Intervista all’ex ds della Lazio

Igli Tare dice che il calcio ha le sue leggi. Anzi, l’ex direttore sportivo della Lazio a proposito del divorzio di Thiago Motta dal Bologna dice: «Sono leggi di calcio». Poi spiega: «Ci sono dei cicli, le cose cambiano, a volte anche molto in fretta, ed è giusto ripartire in modo diverso. E non è mai neanche facile capire quand’è il momento di cambiare».

La stragrande maggioranza dei tifosi rossoblù s’è sentita tradita.

«Ma io credo che dopo una vicenda così debba prevalere la gratitudine, per il grande lavoro svolto. E ci si deve sempre ricordare che il calcio va con noi e senza di noi».

Sarebbe a dire?

«Che le società restano, e noi siamo parte di un percorso».

Nel calcio però di lei si parla molto bene per i risultati ottenuti alla Lazio e i giocatori portati.

«Sono sincero, ora che sono fermo e mi guardo un po’ in giro, che cerco di studiare, di restare aggiornato, di conoscere gente, percepisco anche io questa cosa qui e mi fa piacere; abbiamo fatto grandi cose alla Lazio, in una piazza molto esigente, a volte anche troppo, e spesso spendendo come chi lottava per retrocedere».

Torniamo al Bologna. Stagione clamorosa, quella passata. Difficile ripetersi.

«Da ex giocatore del Bologna dico che vedere una festa come quella in piazza Maggiore è stato bellissimo, pareva che il Bologna avesse vinto lo scudetto. Sognare è stato splendido, ma adesso non bisogna perdere di vista la realtà. La squadra è attesa da una stagione molto delicata, fare la Champions è qualcosa di unico, ma quella è una competizione diversa da tutto, molto diversa anche dall’Europa League, si gioca un calcio di un’intensità pazzesca, è veramente un altro sport. Servirà pazienza».

Come giudica la scelta di puntare su Italiano?

«A Firenze ha fatto bene, gioca un calcio aggressivo, offensivo, ma da qui a pensare che le cose possano andare ancora meglio ce ne passa. La stagione scorsa è stata un’eccezione, oltretutto sono stati ceduti giocatori molto importanti, non è facile ripartire, poi se mi chiedi cosa mi auguro rispondo che al Bologna auguro tutto il meglio ma bisogna capire che le difficoltà saranno tante, che le aspettative non possono essere esagerate».

Inimmaginabile, in effetti, la stagione scorsa.

«Sarei un bugiardo se dicessi che me l’aspettavo, perché all’inizio non se l’aspettavano neanche loro».

Proviamo a dare un po’ di meriti?

«Di sicuro a Sartori ed al suo staff, per i giocatori che hanno dato a Thiago, permettendogli di lavorare in quel modo, con quello stile di gioco. Poi a me pareva che la cessione di Arnautovic non fosse il massimo, ma così facendo è esploso Zirkzee. Perché il calcio è anche questo, a volte sorprende».

Neanche l’allenatore, che pure non amava Arnautovic e ne avrebbe volentieri fatto a meno, immaginava che l’olandese facesse un campionato così esaltante.

«Lo so perché ricordo un’intervista nella quale lui stesso lo ammise, che non se l’aspettava e che i meriti erano tutti di Zirkzee».

Calcio molto sofisticato, quella di Thiago. O no?

«Più che sofisticato parlerei di un’idea molto aggressiva di calcio, pressing alto, giocatori che si scambiano continuamente di posizioni, di ruolo, è un calcio bello da vedere e difficile da interpretare».

Farà bene anche alla Juve?

«La squadra è ancora incompleta, ma il mercato sin qui è stato molto intelligente, Douglas Luiz e Khéphren Thuram mi sembrano due giocatori di altissimo livello, a Thiago serve gente che abbia tante caratteristiche e molto diverse fra loro, si deve formare un puzzle, io credo che sarà una delle favorite».

A Bologna Motta ha mostrato veramente tanto.

«Io cominciai a seguirlo con grande attenzione quand’era al Genoa, e anche se durò poco e non ottenne i risultati sperati avevo intuito il suo valore, si vedeva la sua mano. A La Spezia ha saputo resistere a momenti molto difficili, ricordo quando vinse a Napoli con un’autorete, sembrava sull’orlo dell’esonero. Napoleone aveva ragione, i generali devono essere anche fortunati, non solo bravi».

Che campionato sta per partire?

«L’Inter mi sembra ancora molto solida, il Milan farà una stagione importante, perché ha puntato su un allenatore come Fonseca che ha una sua idea chiara di gioco e mi pare che il club stia portando avanti un mercato utile, della Juve ho detto, il Napoli di Conte con un solo impegno a settimana darà fastidio a molti. Oggi è ancora un cantiere, io lo dicevo un mese fa quanto fosse delicata e da risolvere la questione Lukaku – Osimhen. Ma Conte cura anche molto la preparazione atletica, sarà un Napoli tosto».

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