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Dal piccolo Ibra (subito in gol nel Milan) a Cristian Totti, quanti figli d’arte a caccia della loro strada

Maximilian, 17 anni, a segno contro l’Udinese all’esordio nel Milan Primavera. L’inizio di un cammino che lo accomuna a tanti figli d’arte che cercano la loro identità

Nelle ore in cui padre Zlatan – nel ruolo di senior advisor di RedBird e quindi di Gran Mogol del Milan – diceva con la consueta baldanza che “il mercato finisce quando lo dico io”, figlio Maximilian segnava – al debutto con il Milan Primavera – la sua prima doppietta. Sono gol che con un significativo tempismo ricuciono la storia di famiglia e presentano alla platea del calcio italiano il nuovo Ibrahimovic. Non desti perciò stupore il fatto che Maximilian abbia scritto il suo nome nel tabellino marcatori proprio a Udine, la città in cui suo padre aveva segnato il suo ultimo gol con il Milan, dunque in carriera.

Primo contratto da professionista

Maximilian – figlio di Zlatan e sua moglie Helena Seger, fratello maggiore di Vincent che gioca nell’Under 16 rossonera – ha diciassette anni e un mese fa ha firmato il suo primo contratto da professionista con il Milan Futuro, secondo club della società che da quest’anno giocherà in Serie C. Il ragazzo, ruolo esterno d’attacco, ha già giocato con l’Hammarby, club di Stoccolma, quindi ha snodato il suo percorso nelle giovanili del Milan. Ora è arrivato il salto di qualità che lo proietta sotto i riflettori.

Denzel Seedorf, il piccolo Cassano e CR junior

Figli d’arte, lavoro complicato. Nel Milan Under 18 gioca anche Denzel Viana Seedorf (classe 2007), figlio di Clarence; così come il giovanissimo Christopher Cassano (classe 2011) sta facendo faville nei ragazzini della Virtus Entella. Alla sua età – tredici anni – papà Antonio per far vedere di essere un fenomeno (lo era) sfidava i ragazzi più grandi calzando stivali di gomma da pescatore al posto delle scarpe da calcio.

Sono ragazzi, vanno lasciati liberi di crescere e di sbagliare. Cristiano Ronaldo Junior (2010) per ora dribbla i coetanei arabi nell’Under 15 dell’Al Nasr. Ha scelto la maglia numero 7, c’era da aspettarselo. Certi numeri, come certe squadre, sono affari di famiglia: Lorenzo Chiesa (2004) figlio di Enrico e fratello di Federico, ha firmato il suo primo contratto da professionista con la Sampdoria. Oggi è nella Primavera, domani chissà.

Cristian Totti all’Olbia

Stanno cercando la loro identità, come Francesco Gattuso (classe 2005), figlio di Ringhio: gioca portiere, è aggregato al Crotone in Serie C. Stanno cercando la loro strada come Cristian Totti (classe 2005): cresciuto nella Roma, e non poteva essere altrimenti, quindi qualche mese nelle giovanili del Frosinone, a gennaio di quest’anno era in forza al Rayo Vallecano, il terzo club di Madrid e questa estate – dopo un breve passaggio all’Avezzano – club di Serie D – è arrivata l’ufficialità del suo trasferimento all’Olbia, altra squadra di quarta serie. Sognano un punto d’arrivo, ma devono prima trovare un punto di partenza. Portano in dote cognomi pesanti, alberi genealogici impegnativi. Lorenzo Del Piero, classe 2007, figlio di Stefano, il fratello di Alessandro. Dallo zio campione ha colto il ruolo e la naturale inclinazione al dribbling: giocherà in Serie B, ha firmato per la Juve Stabia.

Un altro veneto, Andrea Toldo, classe 2005, figlio dell’ex portiere di Inter, Fiorentina e nazionale Francesco, lo scorso inverno ha debuttato nella Coppa Italia di Serie C, con il Padova: quest’anno spera di ritagliarsi un po’ di spazio. La verità è che figli d’arte si nasce e poi – se va bene – si diventa.

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