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Morata e Belotti uniche eccezioni, le grandi del calcio disposte a pagare solo per i giovani

Per i giocatori nati nella prima metà degli anni 90 le prospettive si restringono sempre di più, a meno che non siano senza contratto. I club spendono ma solo per i ventenni

Le carriere dei calciatori s’allungano, ma il loro valore s’accorcia: oggi come oggi, compiere 30 anni significa scivolare fuori dal mercato, quello nel quale i cartellini costano, i club si scornano per averti, lievitano prezzi e commissioni. In Serie A, solo Belotti e Morata, tra gli over 30, hanno cambiato squadra per soldi. Morata non è uno qualunque visto che è il centravanti titolare della nazionale appena diventata campione d’Europa e rappresenta un’eccezione per diversi motivi: perché è un giocatore che si è rivelato presto ma è maturato tardi, perché è nelle ultime stagioni che si sta esprimendo con continuità e affidabilità, perché aveva un costo decisamente accessibile (12 milioni), persino in rapporto all’età che ha.

Al Como anche Sergi Roberto

Ma per i giocatori nati nella prima metà degli anni 90 le prospettive si restringono sempre di più, a meno che non siano senza contratto: in tal caso può ancora sperare in un ingaggio specie se si offre al Como che, dopo Varane Reina e Moreno, ha ingaggiato a costo zero pure Sergi Roberto, appena svincolato dal Barcellona. Resta evidente come i “vecchi” debbano in caso ridimensionare le ambizioni, prima ancora che i guadagni: i neo-comaschi sono gente che ha vinto la Champions (Varane 4 volte) e/o il Mondiale, ma ha finito per accasarsi con una neopromossa come se ad alto livello non ci fosse più posto per i diversamente giovani. Il Como è stato anche il solo a spendere per un trentenne, Belotti, comprato per 4,5 milioni dalla Roma.

I movimenti in Europa

Sì, di posto ce n’è sempre meno per chi rincorre l’ultimo e il penultimo contratto della carriera, benché in molti siano ancora in piena efficienza anche a 35-36 anni. La tendenza non è soltanto italiana: oltre a Morata, i soli trasferimenti di un certo peso di over 30 hanno riguardato il portiere Vlachodimos (dal Nottingham al Newcastle) e Füllkrug, passato dal Dortmund al West Ham per 27 milioni: ma il centravantone tedesco è arrivato molto tardi al calcio che conta e si presume che possa durare ancora un bel po’. Per il resto, pochissimo da segnalare: proprio il Borussia ha preso Gross dal Brighton per 7 milioni, in Francia Clauss è passato dal Marsiglia al Nizza per 3, in Spagna Ayoze dal Betis al Villarreal per 4, e parliamo di giocatori che hanno partecipato a Euro 24 e che, a parte il 33enne Gross, non hanno più di 31 anni. Eppure il valore dei loro cartellini è ormai del tutto marginale, in un mercato dove un terzino 24enne vale 25 milioni.

Spendere sugli esperti

E se invece convenisse tornare a spendere sugli esperti? È una tendenza che si è esasperata quest’estate. Un anno fa, Sommer, Arnautovic, Zapata, Freuler, Messias, Caputo, Kabasele e Djuric (a gennaio, lui) avevano alimentato in Serie A un discreto giro di denaro, ma anche nelle estati precedenti ai cartellini di una decina di over 31 era stato dato un valore, senza bisogno di risalire al 2018, quando la Juve spese 117 milioni per Ronaldo e 35 per Bonucci e il Milan 18 per il solo prestito di Higuain. Altri tempi. Oggi, l’età media dei giocatori coinvolti nelle dieci operazioni più costose a livello mondiale è 23 anni. Hanno mobilitato 600 milioni.

Meglio investire sui ventenni

Oramai la tendenza è investire sui giocatori attorno ai vent’anni, per ragioni più finanziarie che tecniche: il loro costo può essere ammortizzato con contratti a lunga scadenza e spesso diventano rivendibili, quindi plusvalenze vive. Il concetto dell’instant team, caro soprattutto alla Juve fino a un paio d’anni fa e all’Inter fino a un paio di mesi fa, è ormai tramontato. La nuova proprietà americana ha negato a Marotta (che in tempi non sospetti aveva preso a zero Taremi e Zielinski) l’ingaggio dello svincolato Ricardo Rodriguez, che per Inzaghi sarebbe stato tecnicamente perfetto: meglio, nell’ottica dei nuovi padroni, l’incognita del ventunenne Palacios. Neanche più gli arabi vogliono tirare fuori quattrini per chi non è giovane: volevano Dybala, vero, ma hanno speso soltanto per Aubameyang (e i qatarini per Luis Alberto e Joselu). Una storia come quella di Ciccio Caputo, insomma, è irripetibile: da quando ha compiuto trent’anni è stato comprato (o trasferito in prestito oneroso) ben cinque volte. Non ha mai smesso di valere.

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